Roma – Conosce il quartiere come le sue tasche, visto che a Finocchio è nato e da anni ha una gioielleria nella zona. Oliviero Trigona è felice nel vedere di nuovo aperte le porte del “De Fonseca”: “Su quel campo, che all’epoca era ovviamente in pozzolana, ho giocato quando ero piccolo. Poi successivamente sono entrato nel Casilina come socio e mi è capitato anche di fare il dirigente accompagnatore di alcuni gruppi perché la mia passione per il calcio è sempre stata grande. Purtroppo di tempo recentemente ne ho avuto sempre meno, ma se c’è da dare un aiuto per il quartiere e per la squadra di calcio cercherò di fare il possibile. Per me, comunque, è già una grande gioia poter rivedere il “De Fonseca” aperto e sapere che i bambini della nostra zona hanno la possibilità di fare attività sportiva. Il campo ha sempre rappresentato un fondamentale punto di incontro per grandi e piccoli”. Al momento non avrà un ruolo ufficiale all’interno del nuovo Casilina anche se non c’è da escludere un suo coinvolgimento come sponsor: “Ne parleremo col nuovo presidente Enrico Gagliarducci con cui ci conosciamo da qualche mese. E’ una persona tranquilla e soprattutto un grande appassionato: se opererà nella giusta direzione sono convinto che la gente del quartiere pian piano gli darà fiducia e sostegno, il mio augurio è che tutto funzioni nel modo migliore perché la ricaduta sociale del centro sportivo per Finocchio è rilevante”. In ogni caso Trigona è già “indirettamente” legato al nuovo Casilina: “Una delle mie due figlie, Giulia (l’altra è Federica, ndr), fa parte della segreteria del club e gestirà il bar”. La chiusura di Trigona è sulla festa dei commercianti, appuntamento che era tradizionale e molto seguito nel quartiere: “Da due anni, tra pandemia e altri aspetti, non siamo riusciti a farla. Ho sentito che Gagliarducci ha l’intenzione di riproporla e sarebbe una cosa molto bella perché quell’evento si svolgeva su più giorni e riusciva davvero a catalizzare una grande attenzione”.
Asd Casilina, Trigona: “Che gioia sapere che i bambini della zona sono potuti tornare al campo”
Condividi.