Dieci anni dalla strage di Nassirya, il ricordo del Comune di Velletri

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ATTUALITA’ – Il Comune di Velletri ricorderà, martedì 12 novembre, la strage di Nassirya, di cui quest’anno cade il decimo anniversario. La cerimonia si svolgerà in viale Salvo D’Acquisto, dalle ore 10, le autorità civili, militari, religiose e i rappresentanti delle associazioni di volontariato si raduneranno presso la stele da poco realizzata.

Il Gonfalone della città, decorato con la medaglia d’argento al Valore Civile giungerà sul posto per la deposizione della corona d’alloro. Il Sindaco Fausto Servadio e il Comandante del I° Reggimento Scuola Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Velletri faranno dei brevi interventi per ricordare il sacrificio delle 19 persone cadute: 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito e 2 giornalisti. Quest’anno il Ministero della Difesa ricorderà la strage di Nassiriya con la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. Sono state organizzate una serie di iniziative commemorative e in particolare, sarà consegnata ai familiari delle vittime della strage la “Medaglia della Riconoscenza”.

L’ATTENTATO DEL 12 NOVEMBRE 2003

Il 12 novembre 2003 Alle ore 10:40, ora locale, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized United) italiana dei Carabinieri, provocando l’esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il Carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base “Maestrale”, riuscì ad uccidere i due attentatori suicidi, tant’è che il camion non esplose all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.

 

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