Il digitale è senza ombra di dubbio una delle “novità” più importanti, sia per le aziende che per i consumatori. Soprattutto da quando la pandemia ha sconvolto i piani della nostra quotidianità, costringendoci – sotto lockdown – a rimanere a casa e ad evitare gli assembramenti e i rischi inutili. Questo spiega anche perché il comparto del food delivery ha messo a segno una crescita clamorosa, che andremo ad approfondire proprio oggi.
Il successo del food delivery: panoramica e dati
L’e-grocery vola, e lo fa anche in una situazione non più limitata dal grado di emergenza del 2020 e dei primi mesi del 2021. Lo fa soprattutto sulle ali del food delivery, ovvero delle consegne a domicilio previa ordinazione (anche online). In base alle ricerche di settore, infatti, il food delivery ha superato un valore pari a 1,4 miliardi di euro, con un aumento del 56% circa. Bene anche il comparto del grocery alimentare nel suo complesso, con una crescita del 39%, mentre l’enogastronomia ha raggiunto un valore intorno ai 750 milioni di euro con un incremento del 17%.
La crescita di questi settori è ovviamente legata a doppio filo all’aumento delle iniziative in digitale e dei servizi telematici. Si fa ad esempio riferimento ad alcuni supermercati come ad esempio Bennet, che consentono di ricevere la spesa a domicilio a seguito di un ordine online. Si tratta di un prezioso valore aggiunto, specialmente nelle grandi città, perché consente di risparmiare tempo e di evitare di spendere energie, riempiendo il carrello e ordinando da casa. Sempre per quel che riguarda il food delivery, sono state particolarmente utili anche le app di settore, per via di un utilizzo sempre più massiccio dello smartphone in mobilità.
Consigli per un food delivery sostenibile
Indubbiamente il successo del food delivery è dato anche dalla sua comodità, ma se da un lato rappresenta un vantaggio dall’altro potrebbe tradursi in spreco di cibo o emissioni nocive legate alle consegne. Si possono però, adottare alcuni accorgimenti per ridurre l’impatto ambientale. Nello specifico si fa riferimento all’attenzione ai dettagli del proprio ordine. Prima di completarlo, infatti, sarebbe consigliabile chiedersi se sono necessarie le posate di plastica monouso o le bustine dei condimenti, e se è possibile utilizzare quelle che si hanno in casa.
Il secondo consiglio è quello di prediligere i locali o le piattaforme di delivery che, per le consegne, utilizzano mezzi a basso livello ambientale quali biciclette, scooter e auto elettriche. Continuando, chi ordina il cibo a domicilio deve evitare di “strafare”, per via del rischio di gettare nella spazzatura ciò che non è stato consumato. Infine, tutti i rifiuti prodotti devono essere smaltiti sempre nella maniera corretta, fra indifferenziata ed organico, dipendentemente dai regolamenti comunali.