Cultura e musei in pandemia, fra crisi del settore e una timida ripresa

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

Con l’avvento della pandemia sono tanti i settori che hanno subito dei crolli in termini di entrate. Tra questi spiccano sicuramente i luoghi dedicata alla cultura, tra cui i maggiori esponenti sono senza subbio i musei.

Si tratta di un discorso particolarmente delicato, soprattutto per l’Italia, paese che detiene il maggior numero di beni culturali al mondo. È già noto come, lo stivale, non valorizzi appieno le sue eccellenze artistiche, al contrario di altri Paesi che, nonostante una quantità minore di opere, sono soliti dedicare una particolare attenzione ai beni artistici e paesaggistici attraverso una valida promozione e mantenimento.

Per questo motivo, già da anni, si discute di come il patrimonio italiano sia sprecato e per nulla valorizzato dallo Stato italiano. E, in un contesto che parte già notevolmente penalizzato, una pandemia della portata del virus covid-19 ha sicuramente influenzato la situazione economica degli istituti culturali e dei musei.

Pre-pandemia: 2019 calano i visitatori

Già in un periodo pre-pandemico come per esempio l’anno 2019, il Sole24ore aveva testimoniato come fossero calati i visitatori, ma fossero cresciuti gli introiti. All’epoca, nel momento riassuntivo dell’anno appena trascorso, a seguito dell’introduzione della Riforma Franceschini, si era già potuto attestare un numero intorno ai 55 milioni di visitatori, in lieve calo rispetto all’anno precedente. A dispetto del calo delle frequentazioni, sono però erano però aumentati gli introiti, che avevano registrato un aumento del +5%, equivalente a circa 12 milioni di euro, grazie ai nuovi tariffari dei più famosi siti culturali italiani come il Colosseo, gli Uffizi e Pompei.

Per ogni sito il numero dei visitatori per l’anno 2019 si attestava intorno ai 7 milioni e mezzo (per quanto riguarda i siti più famosi) e circa 40.000 visitatori per quelli meno conosciuti. Cifre importanti che facevano sicuramente sperare per il meglio, nonostante il numero fosse lievemente in calo rispetto all’anno precedente.

Cambio di rotta

Con l’avvento della pandemia e le prime chiusure nel mese di marzo 2020 la situazione è cambiata drasticamente e il numero dei visitatori si è completamente azzerato. Come per tante altre attività, che non hanno potuto convertirsi allo Smart Working per ovvi motivi, non vi sono più stati visitatori a riempire le sale e il mondo della culturale è rimasto completamente bloccato per mesi.

Molti musei sono però stati in grado di voltare a proprio favore una situazione sfavorevole grazie all’utilizzo di social network e piattaforme di live. Sono stati numerosissimi i musei che si sono attivati per portare la propria arte online, a distanza, ma a disposizione di chiunque. Infatti, non potendo uscire dalla propria abitazione, l’attenzione di molti si è spostata sul mondo digitale e, proprio grazie ad esso, è riuscita a vivere esperienze uniche rendendo l’arte accessibile a tutti.

Si tratta di una modalità già da tempo praticata da diversi settori, tra cui spicca il gioco online.Già da diversi anni le piattaforme di gioco online sono usate da migliaia di utenti e le possibilità di gioco a distanza, come quelle offerte dalla modalità di gioco live, sono ormai alla portata di chiunque. Piattaforme come Casinos.it sono solite censire alla ricerca dei migliori casinò live online AAMS in Italia per offrire ai propri clienti opportunità di gioco interattive e disponibili a casa propria, grazie liste dei migliori siti di casinò con live dealer in Italia. A queste si aggiungono consigli utili per selezionare il sito più adatto alle esigenze del singolo utente.

Queste modalità hanno così permesso al mondo della cultura di continuare a interagire con un pubblico, questa volta a casa, e cercare di condurre una vita quanto più simile a quella a cui eravamo abituati sino a quel momento.

Anche i principali giornali, per sostenere il più possibile un settore così colpito dalla pandemia, hanno iniziato a parlare di come questi ultimi si fossero reinventati grazie ai loro siti web, stilando anche liste dei migliori musei da visitare comodamente dalla propria abitazione.

Tiriamo le somme

Sotto un punto di vista prettamente economico i mesi tra marzo e maggio 2020 gli incassi sono stati pari allo zero, visto appunto l’impossibilità di recarsi di persona nelle sale dei musei. Ma, proprio grazie alla digitalizzazione dei principali luoghi di cultura, sono tantissimi poi i visitatori che, alle riaperture, hanno deciso di recarsi in quei luoghi che finora avevano visto solo su un sito web. Queste modalità sono state in grado di rendere l’arte un bene comune, aperto a tutti, e allo stesso tempo sono riuscite nell’intento di invogliare possibili visitatori a recarsi da loro a seguito della riaperture.

Nel 2021 la situazione è migliorata notevolmente, grazie anche a chiusure localizzate, e l’interruzione delle attività culturali è stata assai minore. Solo tra i mesi di maggio e luglio 2021 il numero dei visitatori è aumentato esponenzialmente, con un tasso di +155% rispetto all’anno precedente e un notevole aumento delle entrate.

A questo aumento di visite si è accostato anche una modifica nella qualità del turismo culturale. Sono stati in tanti i visitatori che hanno preferito visitare luoghi di cultura meno noti per evitare folle numerose e un conseguente rischio più elevato di contagio.

Condividi.

Non è possibile commentare.