Discarica di Albano dissequestrata, il Comune di Roma da oggi la utilizzerà per i rifiuti della Capitale

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ATTUALITA’ – Ha riaperto ufficialmente la discarica di via Roncigliano ad Albano Laziale.

La decisione è stata presa dal comune di Roma sotto pressione per la quantità di rifiuti che non riesce a smaltire e che rimangono sulle strade cittadine.

Questa mattina sono arrivati già 10 camion che hanno riversato i rifiuti indifferenziati nel settimo invaso, lo stesso bloccato dalla Procura della Repubblica di Velletri per un mancato versamento di un’assicurazione di carattere fideiussorio. La società che gestisce l’impianto la EcoAmbiente ha provveduto al “deposito di idonee garanzie finanziarie previste per la cosiddetta gestione post mortem dell’impianto, della durata di trent’anni una volta cessata la fase attuale di gestione corrente”, come si legge nella nota del documento.

Con il dissequestro della discarica il Comune di Roma può far valere i suoi poteri amministrativi per utilizzare il settimo invaso, fra l’altro quasi in saturazione e conferire i rifiuti della città a Roncigliano, annuncio che è stato dato domenica 10 giugno, in diretta televisa, dall’assessore di Roma all’ambiente e ai rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi.

Sul posto agenti di Polizia al presidio permanente di chi chiede che non venga realizzato il termo-valorizzatore nella zona di Santa Palomba a Pomezia e che soprattutto chiede che venga chiusa in maniera permanente la discarica di Roncigliano.

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa del Coordinamento e Presidio No Inc No Discarica di Albano:

“Questa mattina la discarica ha riaperto le porte ai camion di rifiuti romani. Le forze dell’ordine si sono presentate, ma sembrano più interessate a controllare i cittadini, preoccupati e indignati di riivivere lo stesso incubo dell’estate scorsa, piuttosto che il corretto iter di gestione dei rifiuti. Ancora non si hanno notizie della nomina prefettizia del commissario che sarebbe l’unico deputato a gestire la discarica. Visto che l’interdittiva antimafia ancora è vigente su questo impianto come sui altri legati alle proprietà di Cerroni, come per il TMB di Guidonia che analogamente rischia di riaprire. Ancora una volta lo stesso ignobile copione dell’emergenza che tutto giustifica. Ma non staremo a guardare invano. Pubblicato anche sulla pagina social dei No Inc Albano”.

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