L’ospedale di Velletri non doveva essere impoverito, vinto il ricorso.

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POLITICA – Con decreto inappellabile del Presidente della Repubblica è stato accolto il ricorso presentato dal Comune di Velletri contro la “Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale” previsto dal decreto del Commissario ad acta n. 80 del 30 settembre 2010, che indicava anche la declassificazione dell’ospedale civile di Velletri “Paolo Colombo” da DEA di I livello a Pronto soccorso.

Il Comune di Velletri si è appellato all’art. 32 della Costituzione che prevede il diritto alla salute sottolineando anche che la declassificazione era contradditoria con le scelte programmate della Regione Lazio in merito proprio all’ospedale di Velletri per il quale era stato stanziata una cifra pari a 23,5 milioni di euro per la ristrutturazione e la collocazione del Dea di I° livello in una nuova struttura, nonchè l’appello alla fondamentale importanza del nosocomio veliterno per il territorio limitrofo, si sottrarrebbe, infatti, un presidio sanitario anche ai comuni di Lariano, Artena, Giulianello e Cori.

Il Comune di Velletri si è appellato, inoltre, anche all’esigenza imprescindibile di non superare, durante il soccorso la distanza massima di 45 km che tutela i pazienti che hanno bisogno di interventi urgenti, superandola il paziente trasferito in altro presidio ospedaliero sarebbe messo in serio pericolo. Nessuno dei comuni importanti come Roma e Civitavecchia che presentano sul territorio gli ospedali più accreditati per i primi soccorsi urgenti, delicati e complessi sarebbero raggiungibili in meno di 45 minuti (tempo massimo previsto per il trasferimento dei pazienti/feriti gravi) e l’appello del Commissario ad Acta sui possibili trasferimenti in elisoccorso è decaduto anch’esso visto che in caso di condizioni metereologiche avverse non si alzerebbe nessun mezzo in volo e anche le strade sarebbero pressochè impraticabili. Teoria confermata dalla Polizia di Stato che ha affermato di non potersi pronunciare in merito ai tempi di percorrenza presso gli ospedali vicini, troppe le variabili da considerare.

Un grande successo per il Comune di Velletri e per tutto il territorio circostante che ha visto progressivamente la depauperazione dell’offerta sanitaria a cominciare dalla chiusura del San Raffaele. Speriamo che il diritto alla salute non sia ancora una volta calpestato da programmazioni opinabili. Il Sindaco di Velletri ci ha rilasciato un’importante dichiarazione in merito: “Questo successo è il frutto del lavoro di tutti ma soprattutto e lo voglio sottolineare senza avere paura di vantarmi di qualcosa, della mia caparbietà, visto che quando decisi di fare ricorso al Presidente della Repubblica mi dissero che ero pazzo. Ora avrò a breve un incontro con il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e con il presidente della Asl Roma H, Claudio Mucciaccio per capire che strade percorreranno ora per ristabilire le competenze del “Paolo Colombo”. Il sindaco Servadio ha concluso: “Aspettiamo che un ospedale storico come questo ottenga di nuovo il ruolo importante che gli spetta e che ha sempre avuto. L’offerta sanitaria è stata impoverita per interessi di parte, la stessa chiusura del San Raffaele è stata decisa per gli interessi dei proprietari che volevano la crescita della struttura di Montecompatri”.

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