Virtus Romanina calcio a 5, il caso Biasini. La società: «Squalifica ingiusta, non possiamo difenderci»

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Gianluca Di Vittorio

SPORT – Ha usato il “basso profilo” fino a questo punto. Ma ora la Virtus Romanina vuole sottolineare quella che, a suo modo di vedere, è un’ingiustizia che l’ha colpita, che ha investito anche un suo talentuoso giocatore della Juniores, Tiziano Biasini, e che soprattutto potrebbe riguardare chiunque. I fatti: al termine della turbolenta gara di campionato disputata ad Ariccia contro l’Innova Carlisport, secondo il referto dell’arbitro Biasini avrebbe sputato addosso al direttore di gara. Un gesto ripugnante, terribile, vigliacco: probabilmente il peggiore che si possa vedere su un campo di calcio.

E puntuale è arrivata la squalifica: una stangata di cinque mesi che, di fatto, compromette la stagione del ragazzo. “Peccato” che Biasini non abbia mai commesso quel gesto. «Lo sputo è partito dagli spalti – dice con forza il presidente Gianluca Di Vittorio –, purtroppo l’arbitro era di spalle e quando si è girato ha ritenuto che fosse stato il nostro Tiziano. Abbiamo fatto ricorso alla Commissione disciplinare, ma è stato respinto. Abbiamo parlato anche col delegato del Comitato per il calcio a 5, Pietro Colantuoni, e poi col presidente del comitato regionale Melchiorre Zarelli. Non c’è stato verso né di cancellare questa ingiustizia, né tantomeno di “ammorbidire” la sanzione. Il problema – continua Di Vittorio – è che il referto arbitrale è insindacabile e le società sono letteralmente impotenti. Possiamo portare prove video o testimonianze dell’innocenza del ragazzo, come avrebbero fatto anche dalla Carlisport, ma sarebbe tutto inutile: l’unica cosa che conta è quello che l’arbitro ha scritto nel referto e ha poi sostenuto, tra l’altro modificando la propria versione, davanti alla Commissione».

L’ambiente della società capitolina è scosso da questa vicenda. «Noi abbiamo perso praticamente per una stagione un ragazzo su cui puntavamo tantissimo e quindi abbiamo un danno economico e tecnico da questa faccenda – continua Di Vittorio -, ma quello che è peggio è che non sappiamo cosa dire ad un ragazzo, tra l’altro nel giro delle Rappresentative regionali, che è stato profondamente colpito da questa decisione e che ha pensato anche di smettere di giocare al calcio a 5».

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