I componenti della Camera di Conciliazione |
ATTUALITA’ – E’ stata presentata mercoledì 14, presso il Casale della Regina di Velletri, la Camera di Conciliazione delle Province Laziali.
La Camera di Conciliazione, per chiarire subito di cosa stiamo parlando, è stata istituita con decreto legislativo n.28/10 ed è lo strumento utile e, possiamo dire, anche necessario per alleggerire il carico di lavoro dei Tribunali i cui numeri riguardo i processi civili sono spaventosi: 6 milioni circa quelli pendenti. La mediazione civile e commerciale è svolta da un terzo imparziale ed è finalizzata ad assistere due o più parti in una controversia, le quali troveranno assistenza in tecnici con alta qualifica per risolvere l’oggetto della disputa, senza attendere i gradi di giudizio (quattro anni la media per giungere al primo grado, ndr).
La Camera di Conciliazione, per chiarire subito di cosa stiamo parlando, è stata istituita con decreto legislativo n.28/10 ed è lo strumento utile e, possiamo dire, anche necessario per alleggerire il carico di lavoro dei Tribunali i cui numeri riguardo i processi civili sono spaventosi: 6 milioni circa quelli pendenti. La mediazione civile e commerciale è svolta da un terzo imparziale ed è finalizzata ad assistere due o più parti in una controversia, le quali troveranno assistenza in tecnici con alta qualifica per risolvere l’oggetto della disputa, senza attendere i gradi di giudizio (quattro anni la media per giungere al primo grado, ndr).
Maurizio Cari, presidente della Camera di Conciliazione, ha espresso due concetti importanti che vanno in questa direzione. Se le parti continuano a rivolgersi alla mediazione della Corte potrebbero veder dilatati i tempi del giusto riconoscimento. E i tempi del processo civile, sempre secondo Cari, attualmente farebbero mancare due principi basilari del diritto: correttezza ed equilibrio. Dunque si guarda alla Conciliazione come una forma più snella del processo civile.
Elisa Fortini, avvocato civilista, ha affermato che non c’è alcuna violazione delle norme imperative, nonostante la Corte Costituzionale esprima ancora qualche dubbio, la regolarità formale è massimamente rispettata e se ci sono questi due presupposti il presidente del Tribunale non può far altro che emettere il decreto di omologa. I dati che rilevano quanto ci si rivolga alle Camere di Conciliazione sono confortanti, le parti sempre più si avvalgono di questo strumento per risolvere le controversie.
Tra queste, l’usucapione (un modo di acquisto della proprietà a titolo originario basato sul perdurare per un determinato periodo di tempo del possesso su una cosa. In Italia è regolato dagli articoli 1158 e seguenti del Codice Civile, ndr) oggetto maggiore di liti. La spiegazione dell’usucapione e del contenzioso, da risolversi con la mediazione civile, è stata efficacemente spiegata dall’avvocato Valentina Mancini, la quale ha incentrato il suo intervento sulla valenza del verbale di conciliazione quale titolo per l’acquisizione della proprietà. Lo stesso, infatti, a tutto gli effetti, qualificabile come transazione tra privati, potrebbe, dopo l’autentica del notaio, in sede di conciliazione, e omologa da parte del presidente del Tribunale, essere trascritto nella Conservatoria dei registri immobiliari e valere, pertanto come titolo di proprietà.
Per chi volesse rivolgersi, in caso di cause civili a questa forma di mediazione, la sede è in via dei Volsci, 71 – tel 06/9640384