POLITICA – Era chiaro già dai primi exit-poll ma anche dai sondaggi dei mesi e degli ultimi giorni che Francesco Rocca, candidato del centro destra, avrebbe vinto la poltrona da presidente della Regione Lazio.
L’ex presidente della Croce Rossa, appoggiato da tutto il centro destra, ha per ora un vantaggio che tocca il 50% dei votanti rispetto al suo diretto avversario, Alessio D’Amato, ex assessore alla Salute del Lazio, che per ora tocca il 37%, secondo i dati del Ministero dell’Interno. Numeri simbolici, non essendoci il ballottaggio non servono da fortino per la prossima battaglia ma fortificano l’ego del nuovo presidente regionale.
Una vittoria che si specchia con quella della regione Lombardia dove il centro sinistra, benchè qualcuno abbia lamentato il mancato appoggio del Terzo Polo al candidato del centro sinistra, Pierfrancesco Maiorino, che ha preferito veleggiare seguendo la rotta Letizia Moratti, ebbene non avrebbe cambiato nulla rispetto agli orientamenti degli elettori o forse avrebbe cambiato molto poco. Come non avrebbe cambiato nulla nel Lazio, con un’alleanza PD e M5S.
Il PD in analisi e in rottamazione, in attesa del Congresso, come diceva oggi il direttore de La7, Enrico Mentana, si è finto morto e ci ha guadagnato. Forse, se avesse agitato le acque, sarebbe annegato. Deve attendere perchè, per ora, Fratelli D’Italia si conferma il primo partito, il PD si attesta come secondo, non è poco per un finto-morto.
Per il Movimento 5 Stelle, ecco forse si consiglia anche a loro un’attenta analisi politica: il no all’inceneritore forse ha avuto più impatto di quel che si poteva immaginare, ma è solo una delle ipotesi riguardo ad un movimento che ha perso l’orientamento. Giuseppe Conte ha sempre indici di gradimento e fiducia molto alti, al contrario dei cinque stelle che guida: il problema è tutto qui. Bisognerà capire se M5S e Conte sono olio e acqua.