Monte Compatri, 200mila euro dal Ministero della Cultura per la valorizzazione del tumulo di Gabii

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CULTURA – L’importante sito archeologico di Gabii vedrà presto un importante intervento per il restauro e la valorizzazione. Il Ministero della Cultura ha inserito infatti tra gli interventi ammessi al finanziamento nella Programmazione Triennale Lavori Pubblici 2023-2025 quello relativo dell’antica città posta al XII miglio della via Prenestina, che collegava Roma a Præneste.

Il finanziamento di 200.000 euro servirà in particolare per una campagna di scavo, restauro e valorizzazione del Tumulo di Gabii nel territorio di Monte Compatri, spendibile a partire dal 2024 e già nei prossimi mesi verrà redatto il progetto.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dall’Amministrazione comunale che aveva sollecitato l’intervento durante un incontro con il Sovrintendente dell’Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma Lisa Lambusier.

“Accogliamo con molta soddisfazione questa notizia– commenta il Sindaco Francesco Ferri – Ringraziamo la Soprintendenza e il Ministero per la risposta tempestiva, convinti che la fattiva collaborazione tra enti porterà a risultati importanti”.

Gabii costituisce uno dei più significativi e importanti siti archeologici del territorio, un ampio settore del quale, comprendente parte dell’antico centro urbano e alcune delle sue più dirette pertinenze – pari a circa 70 ettari – è stato acquisito al Demanio dello Stato e assegnato in uso dal Mibact alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, con l’obiettivo di realizzarne un parco archeologico suburbano.

“Siamo convinti – aggiunge l’assessore alla Cultura e al Turismo, Serena Gara – che l’intervento avrà una ricaduta molto positiva per la valorizzazione dell’intero tratto della via Prenestina antica, mediante un’Area Archeologica che vedrebbe protagonista il Comune di Monte Compatri e aprirebbe interessanti opportunità per il turismo di tutto il nostro territorio”.

L’area archeologica dell’antica città latina di Gabii è localizzata a circa 20 chilometri a est di Roma, al XII miglio della via Prenestina antica, sul ciglio meridionale di un cratere vulcanico, occupato sino alla fine del XIX secolo da un lago noto come “lacus Buranus” o “lacus Sanctae Praxedis”, o ancora come lago di Castiglione.

L’antico abitato di Gabii si inserisce nello scenario dei grandi centri laziali di epoca protostorica e rientra, unitamente a Tibur e Praeneste, tra le città che controllavano la bassa valle dell’Aniene e gli accessi alla valle del Sacco e del Liri, costituendo pertanto un epicentro politico e culturale di fondamentale rilevanza nel Latium vetus prima dell’ascesa di Roma.

Il sito di Gabii per le sue caratteristiche rappresenta oggi un contesto di ricerca straordinario: dagli importanti scavi svolti in passato è infatti stato possibile rilevare come, al di sotto del terreno di campagna, siano ancora in gran parte conservate le principali strutture e gli edifici della antica città, poiché successivamente all’abbandono del sito, intorno alla metà dell’XI secolo, l’area non è più stata oggetto di interventi costruttivi e di trasformazione, che nelle zone limitrofe hanno irrimediabilmente cancellato le tracce del passato.

Negli ultimi anni le indagini della Soprintendenza Speciale in più punti dell’abitato (cosiddetto foro, area urbana, santuario orientale, fortificazione, cosiddetta regia) e le collaborazioni con importanti enti di ricerca italiani e stranieri (CNR, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn, University of Michigan-Kelsey Museum of Archaeology, Musée du Louvre) stanno consentendo di gettare nuova luce sulla storia e sulle vicende urbanistiche di Gabii, riportandola al centro del panorama archeologico italiano.

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