ATTUALITA’ – Sembra ormai imminente la chiusura della storica casa di riposo G. e F. Berardi di via Fontana delle Fosse a Velletri, ex IPAB ed ora Fondazione privata senza scopo di lucro, storica perché costruita nel 1908 dopo un Regio Decreto scaturito dal testamento olografo del 30 luglio 1905 di Agostino Berardi che lasciava la parte disponibile del suo patrimonio per la fondazione del pio istituto.
Un fulmine a ciel sereno in quanto da ormai oltre un secolo i dipendenti amministrativi della struttura, con la loro oculata e parsimoniosa gestione, ed il personale laico e religioso, con la loro professionalità, spirito di sacrificio ed infinita pazienza, avevano permesso di offrire un dignitoso servizio di assistenza materiale e spirituale alle donne ed agli uomini anziani di Velletri e non, con l’applicazione di rette notevolmente più basse rispetto alla concorrenza privata tanto da essere un punto di riferimento per le famiglie meno abbienti.
Tutto questo sotto la vigilanza della Regione Lazio e del Comune di Velletri che nominavano, proprio per aiutare l’Ente e osservare l’operato del personale, ogni 5 anni 2 rappresentanti ciascuno che formavano insieme al Presidente, un sacerdote nominato dal Vescovo della diocesi di Velletri, il Consiglio di Amministrazione.
Con la trasformazione in Fondazione senza scopo di lucro il Consiglio di Amministrazione veniva appresentato da 3 membri scelti dal Vescovo della diocesi di Velletri, da un membro della Regione Lazio e da uno del Comune di Velletri, che cercava di trovare una soluzione per ottenere la somma necessaria, si parla di circa 700mila euro, per la ristrutturazione del Pio Istituto, ovvero un adeguamento strutturale imposto dalla Regione Lazio.
Purtroppo però i fondi necessari non sarebbero stati trovati o spesi e così sono stati chiamati a raccolta i familiari dei 25 anziani presenti in struttura, nei giorni 17 e 18 giugno 2023, chiedendo loro di fare le valigie quanto prima perché il 30 la struttura avrebbe chiuso.
La struttura non è del tutto chiusa, sono rimasti alcuni anziani ospiti ma certo il loro disagio non può essere sottovalutato. C’è da chiedersi cosa sia successo negli ultimi 6 anni e perché la tanto agognata e necessaria ristrutturazione non sia stata portata a termine.