ATTUALITA’ – Lo scorso 1 maggio 2023 – dopo un primo verbale di mancato accordo – l’azienda Ati (Associazione Temporanea Impresa) subentrò in appalto dichiarando un esubero del 45% sul monte ore complessivo, ma sottoscrisse con le Organizzazioni Sindacali un verbale in cui tutti i 320 dipendenti furono assunti alle stesse condizioni economiche e normative preesistenti nel rispetto dell’art. 4 comma a) del Contratto Nazionale Multiservizi.
La riuscita dell’operazione avvenne grazie alla determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che in massa sostennero la posizione delle Organizzazioni Sindacali, le quali si appellarono all’accordo sottoscritto con la Regione Lazio il 21 luglio 2020, circa la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali di tutti i lavoratori operanti in regime di appalto presso le strutture sanitarie del Lazio.
Anche l’azienda ospedaliera recepì positivamente le richieste delle Organizzazioni Sindacali, tanto da deliberare un aumento delle prestazioni fino a concorrenza del quinto dell’importo del contratto di 60 mesi, investendo un ingente importo economico. A fine settembre la società Ati ha aperto una procedura di licenziamento collettivo dichiarando un esubero del 35%.
Nel frattempo si sono svolti incontri in sede sindacale che non hanno portato ad una soluzione positiva, compreso l’ultimo dello scorso 23 novembre presso la Prefettura di Roma e il successivo, avvenuto il 27 novembre presso l’azienda Ospedaliera. Dopo una lunga pressione fatta dalle Organizzazioni Sindacali e grazie alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori avvenuta in questi mesi, le aziende Diem srl, Sialia Scarl e Cps Evo facenti parte di Ati, hanno revocato ieri – 28 novembre 2023 – le procedure di licenziamento collettivo.
“Ci riteniamo soddisfatti che la vertenza si sia conclusa positivamente e che siano stati ritirati i licenziamenti, che le lavoratrici e i lavoratori conservino il loro posto di lavoro, in questo modo poniamo fine ad una situazione che sarebbe diventata una vera bomba sociale” dichiarano Filcams, Fisascat e Uiltrasporti di Roma e Lazio.
“Pertanto lo sciopero per l’intero turno, programmato per la giornata del 30 novembre sotto la sede della Regione Lazio viene ritirato e ci auguriamo di far capire attraverso questa vertenza quanto sia importante il lavoro dei dipendenti in appalto che operano presso le strutture sanitarie del Lazio. Solo grazie alla loro dedizione, viene offerto un servizio eccellente per tutti i cittadini e le cittadine della Regione” concludono le Organizzazioni Sindacali.
Comunicato stampa Filcams CGIL Roma Lazio