Cuperlo a Velletri: “Il mio PD sul lavoro e la riscossa civile”

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POLITICA – Si è svolto lunedì 2 dicembre presso il teatro “U. Tognazzi” di Velletri l’incontro tra i pensionati del Lazio, rappresentati dalla loro Segretaria Carla Cantone ed uno tre dei candidati alla segreteria del PD, l’Onorevole Gianni Cuperlo. Grande partecipazione all’incontro anche grazie alla macchina organizzatrice del sindacato dei Pensionati della CGIL. La segretaria dello SPI- CGIL, Carla Cantone che ha preso per prima la parola, ha rivendicato, fra le altre cose, con orgoglio di essersi schierata e candidata all’Assemblea Nazionale con Gianni Cuperlo ed ha rilevato, con una punta di polemica, che è rimasta colpita dalla definizione data dal palco della Leopolda (convention Renziana) che il male di questo paese sarebbero i pensionati che avrebbero rubato risorse ai giovani.

Un grande applauso ha salutato l’arrivo sul palco e l’intervento di Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del PD. Cuperlo, ha subito puntato sul concetto di orgoglio di Partito, dichiarando che: “Il Partito democratico può guidare la riscossa civile, economica e morale del Paese. A noi tocca portare al centro il valore della persona, dell’uguaglianza, del senso di comunità – ha affermato con forza – il PD deve mettersi a servizio di una rivoluzione della dignità, però per cambiare l’Italia il PD deve cambiare se stesso. Il PD, dunque, deve cambiare il suo modo di stare tra le donne e gli uomini che sceglie di rappresentare, a cui vuole dare voce e potere”. Un’affermazione di principio che ha subito dopo agganciato all’attività di Governo dell’esponente del Pd Enrico Letta e all’importanza di essere e soprattutto sentirsi europeisti: “Noi sosteniamo Enrico Letta con lealtà e autonomia.

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Ma la nostra responsabilità è incalzare il governo sul lavoro, sulla lotta alle povertà, l’equità nello sviluppo. L’asse fondamentale della nostra visione è l’Europa. Un’Europa protagonista, fuori e dentro i suoi confini, di un’azione incessante per il dialogo, la cooperazione, la pace. Vogliamo un’Italia più europea, e un’Europa diversa. Diciamolo con chiarezza: dobbiamo essere europeisti per cambiare a fondo questa Europa. Tutto ciò potrà essere realizzato solo se il superamento delle politiche di austerità si accompagnerà ad un deciso balzo in avanti dell’integrazione politica. L’Europa deve cambiare in profondità anche il suo rapporto con i propri vicini”. E qui Cuperlo ha affrontato i temi dell’Europa come organizzazione che però viene percepita lontana soprattutto in momenti di tragedia che colpiscono tutti e soprattutto del lavoro: “La tragedia di Lampedusa è stato uno spartiacque. Per avviare una stagione di benessere e occupazione bisogna investire sulla democrazia e sulle persone, e a partire da qui realizzare un patto tra lavoro, imprese tradizionali, della creatività, del no profit, saperi.

 Al primo posto c’è il lavoro. Dentro questa priorità, l’urgenza è il contrasto alla disoccupazione. Occorre un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile finanziato in modo consistente, concentrando le risorse che nei prossimi anni si recupereranno dalla riduzione della spesa, degli interessi sul debito pubblico, dal contrasto all’evasione fiscale e dai maggiori margini d’azione. Tolleranza zero contro la povertà. Una sinistra degna di questo nome deve prendere di petto la piaga della povertà, che nella crisi è cresciuta in modi drammatici. Bisogna condurre una battaglia determinata, partecipata con l’obiettivo di estirpare quella piaga. La spesa pubblica va riqualificata e non ridotta. Al netto degli interessi è già sensibilmente inferiore, in termini pro capite, a quella di Germania, Francia e Regno Unito, particolarmente in comparti come l’istruzione, la sanità, la ricerca, le politiche sociali. La pressione fiscale è al limite massimo e il carico fiscale va redistribuito. Anzitutto bisogna aggredire l’evasione fiscale che in Italia è doppia rispetto alla media europea. La pubblica istruzione è la colonna vertebrale della nazione italiana. La crisi ha colpito duramente il Paese in ogni sua parte, ma nel Sud ha scaricato gli effetti sociali più drammatici: l’inoccupazione di massa e le nuove povertà, la desertificazione produttiva e la fuga dei giovani. Sono stati anni di abbandono, di dimenticanza, di rimozione”.

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Gianni Cuperlo, in caso di vittoria alla segreteria del suo partito, metterà sul campo alcuni azioni che ritiene qualificanti e fondamentali tutte centrate intorno alla dignità, vista in tutti gli aspetti umani, sociali, politici, culturali: “La nostra profezia è la promozione della dignità di ognuno, nel mondo e nelle nostre città. Il PD deve pensare in grande. Deve progettare il futuro oltre le contingenze. Non si tratta di una fuga dalla realtà. Il buon governo dell’esistente, il riformismo concreto, la capacità di muovere i passi, anche piccoli, ma nella direzione giusta dell’uguaglianza, del lavoro, delle conoscenze e delle opportunità diffuse, sono condizioni vitali della buona politica. Dirigere il PD, a ogni livello, deve tornare ad appassionare. Non può essere l’anticamera in vista di un altro incarico, ma un impegno a cui dedicarsi senza riserve. L’etica per un partito è tutto. È molto più di un buon programma di governo. È una veste che deve tornare a coprire ogni cosa che riguardi un soggetto politico: l’uso delle risorse, l’entità dei compensi,la coerenza con cui si perseguono obiettivi e si affermano idee, lo stile nel dire e nel fare, la sobrietà dei singoli, la trasparenza nelle nomine, l’onorabilità nell’esercizio di una funzione pubblica”. L’incontro si è concluso con un lungo applauso e con l’invito di Gianni Cuperlo ad andare a votare l’8 dicembre per l’elezione del segretario del PD.

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