La Roma è ancora in corsa per centrare la finale di Europa League in questa stagione, che sarebbe la sesta della sua storia (sommando tutte le competizioni europee). Per farlo, però, deve prima superare l’ostacolo Milan, in un derby dei quarti di finale tutto italiano atteso nelle prossime settimane.
L’obiettivo è senza dubbio quello di centrare l’atto conclusivo come accaduto lo scorso anno. In quel frangente, il tabellone l’aveva accoppiata con il Siviglia, la compagine spagnola che vanta grande feeling con le coppe europee. Per contro, i giallorossi hanno invece una modesta esperienza in chiave continentale, motivo per cui anche le quote vincente della finale di Europa League attribuivano maggiori chance di successo agli andalusi. Non è bastata l’esperienza di José Mourinho in panchina contro la squadra capace di alzare 6 Europa League dal 2006 al 2020 e a trionfare furono proprio gli spagnoli.
La finale raggiunta, però, siglava a suo modo un record: era la seconda consecutiva dopo quella di Tirana della precedente stagione. In quel caso la competizione in questione era la Conference League e la Roma riuscì nell’impresa. A siglare il gol vittoria contro il Feyenoord è stato Zaniolo e in seguito i giallorossi hanno saputo gestire brillantemente il risultato fino al triplice fischio. È servito l’arrivo in panchina del portoghese Mourinho per riportare la Lupa ad una finale europea che mancava da oltre due decenni. Bisogna infatti tornare alle stagioni 1990-1991 e ancor prima, nell’annata 1983/1984. Nel primo caso il riferimento va alla finale di Coppa UEFA mentre nel secondo la memoria riporta all’atto conclusivo della Coppa dei Campioni, antenata della Champions League.
Per quanto riguarda la Coppa UEFA, la finalissima ha dato vita ad un derby tutto italiano tra Inter e Roma, disputato su doppio turno. Nella gara d’andata, di fronte ad un pubblico composto da oltre 66mila persone allo stadio Giuseppe Meazza, si imposero i nerazzurri per 2 a 0 mentre al ritorno, in un Olimpico con oltre 70mila spettatori, vinse la Lupa per 1 a 0, non sufficiente a portare la partita fino ai calci di rigore, consegnando perciò il trofeo nelle mani dei milanesi.
È diverso il palcoscenico ma l’esito è identico anche per la finale di Coppa dei Campioni nella stagione 1983/1984, in casa, contro il Liverpool. L’Olimpico era infuocato: ad aprire le marcature fu Neal per i Reds, ma la Lupa riacciuffa la gara grazie a Pruzzo. Al novantesimo minuto la partita termina in parità e sono necessari i rigori per decidere l’assegnazione del titolo: furono decisivi gli errori di Graziani e Conti dagli undici metri, che consegnarono la vittoria agli inglesi.
Per trovare la prima vittoria in Europa è necessario tornare ancora più indietro nel tempo, fino alla Coppa delle Fiere del 1960/1961, considerata l’antenata dell’attuale Europa League. La finale contro il Birmingham City si disputava su doppio turno: dopo un pareggio in terra inglese per 2 a 2, all’Olimpico di Roma furono Pestrin e Farmer (autorete) a fissare il punteggio sul definitivo 2 a 0 e a far esplodere nei festeggiamenti l’intera città.
