CRONACA – Il fenomeno degli avvelenamenti dolosi di animali è purtroppo costantemente in aumento e interessa sia specie domestiche sia selvatiche, ponendo così in serio pericolo anche quelle a rischio di estinzione, tra cui l’orso bruno marsicano, presenza stabile nella regione Lazio, in particolar modo nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
In tale contesto, la Regione Lazio ha ritenuto necessario promuovere l’implementazione sul territorio di una presenza coordinata delle Istituzioni competenti in materia di sorveglianza e contrasto all’uso di sostanze venefiche, per l’attivazione di idonee iniziative di prevenzione del fenomeno degli avvelenamenti che, risultando letale per molte specie, determina drammatici squilibri ecosistemici.
È nato così il Gruppo Interforze Antiveleno, composto da rappresentanti del Comando Regione Carabinieri Forestale Lazio, della Regione Lazio e del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, con lo scopo di prevenire a una conoscenza approfondita del fenomeno e favorire il coordinamento delle forze in campo, costituite anche dalle Unità Cinofile Antiveleno, qualificato e indispensabile strumento di ricerca di carcasse ed esche avvelenate, per la bonifica dei territorio e l’individuazione di fonti di prova utili allo svolgimento delle indagini e all’individuazione dei colpevoli.
Avvelenare un animale è infatti considerato un delitto, ai sensi dell’art. 544-bis e 544-ter del codice penale, rispettivamente uccisione e maltrattamento di animali, reati per i quali è prevista la pena della reclusione.
L’iniziativa posta in essere rientra nell’ambito della Convenzione vigente tra MASAF e Regione Lazio per l’impiego dei Carabinieri Forestale in specifici settori di competenza regionale, oltre che tra le azioni primarie sinergiche previste dall’Accordo tra Pubbliche Amministrazioni per l’implementazione del Piano d’Azione per la tutela dell’Orso bruno marsicano.