Finale di Champions League a Roma nel 2027? Cosa sappiamo finora

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Mentre sui campi di tutta Europa sta andando in scena il torneo della Champions League 2023-2024, negli uffici dell’UEFA i dirigenti sono alla ricerca della città che ospiterà la finale della coppa dalle grandi orecchie del 2027.

E in questa corsa l’Italia vorrebbe essere protagonista, candidando uno dei maggiori stadi nel panorama della Serie A. A proporsi per prima era stata Milano ma la candidatura è sfumata e adesso vorrebbe provarci Roma, già palcoscenico di tante sfide al top del continente. D’altronde chi non vorrebbe ospitare uno dei maggiori eventi sportivi attesi da tutti i tifosi del mondo?

La Champions è infatti il torneo per club più prestigioso del continente, ambitissimo da tutti. Se infatti si osserva la lista delle partecipanti si nota come manchino pochi top club all’appello e il quadro delle quote Champions League attribuisce maggiori probabilità di successo a società iper-blasonate come Real Madrid, Manchester City, Liverpool, Arsenal e Bayern Monaco. Ma perché Milano è stata scartata dalle città pretendenti alla finale 2027? E che chance di candidatura ha Roma?

Il forfait di San Siro

Milano si era proposta con convinzione ad essere la città regina della finale 2027 di Champions League e a maggio il comitato esecutivo Uefa si era espresso in maniera favorevole, anche se con qualche riserva. A fine agosto però già tante voci si rincorrevano sulla difficoltà per Milano di arrivare preparata a quella data e garantire all’UEFA di rientrare nei parametri imposti. E infatti dopo un mese, a fine settembre, è arrivata la doccia gelata con la comunicazione del più alto organo calcistico europeo che ha deciso di bocciare la candidatura milanese. Secondo l’UEFA “il Comune di Milano non poteva garantire che lo stadio di San Siro non sarebbe stato interessato da lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della UEFA Champions League del 2027”, di qui la decisione ufficiale di “non assegnare la finale a Milano e di riaprire la procedura di gara per designare una sede idonea, con decisione prevista per maggio/giugno”. Insomma c’era troppa incertezza sulla conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’impianto meneghino.

La candidatura di Roma

Ecco allora che la FIGC si è subito attivata per provare a mettere in campo un’alternativa valida che potesse mantenere viva la speranza italiana di vedere nello stivale un’altra finale di Champions League. Si è dunque pensato allo Stadio Olimpico di Roma, anche se anche in questo caso la situazione sembra altrettanto complessa. Dal Comune della capitale c’è però fiducia e ha espresso disponibilità a trovare soluzioni e progetti di spessore che possano soddisfare i requisiti UEFA per ospitare l’evento facendolo in tempi stretti.

Come si sceglie lo stadio della finale di Champions League

Le idee e i progetti corrono veloci in questi giorni tra gli uffici della FIGC e del Comune di Roma ma tutto deve rientrare appunto nei parametri imposti dall’organismo europeo e attraverso un rigido cronoprogramma. Innanzitutto si parte dalla prima scadenza per le associazioni calcistiche nazionali per presentare la propria candidatura a città e stadio per la finale di Champions League 2027, e questo accade il 21 ottobre 2024 alle ore 12. In questa prima fase si dichiara e conferma l’intenzione di presentare la candidatura.

Dopodiché, dopo tre giorni, il 24 ottobre l’UEFA fornisce alle associazioni nazionali l’elenco dei requisiti necessari a presentare la propria candidatura. Si passa dunque al 15 gennaio del 2025, quando alle ore 12 scatta la scadenza per la presentazione preliminare del dossier di candidatura, passando così al 19 marzo quando ci sarà il penultimo step di tutta la procedura con la scadenza per la presentazione definitiva del dossier di candidatura. Qui la palla passa completamente nella commissione UEFA che a maggio 2025 sarà chiamata a nominare l’associazione ospitante per l’edizione 2027 della UEFA Champions League.

Ma quali sono i criteri secondo i quali l’UEFA può accettare le candidature di finale e infine scegliere la città ospitante? Sono caratteristiche tecniche come quella che riguarda le dimensioni del campo che deve misurare 105 metri di lunghezza e 68 di larghezza, con il manto che deve essere rigidamente in erba naturale. Lo stadio per la finale di Champions League, inoltre, deve avere una capienza di almeno 70.000 posti a sedere, considerando un massimo del 10% di tolleranza. Infine ogni nazione può presentare una sola candidatura per una sola città per ogni finale di ogni competizione.

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