SAN RAFFAELE: RUSCIO REPLICA ALLA POLVERINI

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Bruno Ruscio 
ATTUALITA’Botta e risposta tra la Polverini e l’ingegner Bruno Ruscio, il dipendente della San Raffaele di Velletri che lunedì si è reso protagonista di un’eclatante protesta, salendo su una gru.

A margine dell’inaugurazione del nuovo Centro di cardiochirurgia robotica, del Campus Biomedico di Trigoria, infatti, Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, è tornata sulla questione San Raffaele, affermando che “riguarda la Procura, non noi”.


“A Velletri – ha proseguito la Polverini – sanno benissimo che non è una decisione spontanea della Regione. Il personale è quotidianamente da noi e sanno benissimo che gli accordi conclusi dalla Regione non prevedono nemmeno un esubero. Tutto il personale rimane. La Regione – ha concluso – ha fatto tutto quello che era necessario affinché tutti i livelli occupazionali rimangano così come sono”.

A Castelli Live, Bruno Ruscio ha fatto pervenire una nota di risposta alle affermazioni della Governatrice del Lazio: “Sono un lavoratore del San Raffaele – le parole di Ruscio – che sta lottando con tutte le sue forze per vedere riconosciuto il diritto alla riapertura della casa di cura (la mia seconda casa). Purtroppo notizie di oggi riportano che la Polverini abbia detto che “il problema Velletri dipende dalla procura”. Ma cosa c’entra la procura? La determina di chiusura non l’ha emessa la procura! L’ha scritta ed emessa la Regione Lazio. Siamo sicuri che abbia proprio detto cosi? Ed allora mi chiedo – conclude Ruscio – perché nel verbale d’intesa, del 26 ottobre scorso, fra la Regione Lazio e la San Raffaele Spa, si legge testualmente: “La Regione, sentite le parti presenti valuterà l’istanza di riesame, che verrà presentata dalla struttura, entro e non oltre il termine di 30 giorni dal ricevimento dell’istanza medesima”, istanza che ci risulta sia stata presentata il 31 ottobre scorso?”.



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