ATTUALITA’ – Legambiente ha assegnato alla Roma-Velletri il “Trofeo Caronte”, il “premio” per le peggiori tratte ferroviarie basato su una valutazione dello stato delle vetture, indicazioni e assistenza, accesso e discesa, ritardo. Di seguito le altre tratte tristemente note della Regione Lazio, secondo posto per la tratta Roma-Nettuno e terzo per la Roma-Tivoli. Legambiente ha elaborato una selezione delle tratte ferroviarie pendolari peggiori d’Italia, tra riduzioni delle corse, lentezza, disservizi e sovraffollamento: una triste classifica presentata dall’associazione ambientalista nell’ambito della sua campagna Pendolaria, dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno.
La mobilitazione coinvolge tutte le Regioni italiane per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori. Perché la vita dei pendolari, purtroppo, non migliora, ma si fa sempre più incerta. Quest’anno, infatti, a fronte di tagli del servizio e aumenti del prezzo dei biglietti in diverse regioni, i disagi per i fruitori del trasporto pubblico su ferro sono largamente aumentati, complici governo e amministrazioni regionali.
“Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare la situazione diventa ogni giorno più difficile – dichiara il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -. Eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi. Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione e l’incertezza delle risorse, che ha portato ad avere treni sempre più affollati, in ritardo e con le solite vecchie carrozze. Per chi si muove in treno ogni giorno la situazione è spesso disperata, con autentici drammi giornalieri che si vivono sulle linee della Campania, del Veneto, del Piemonte o del Lazio.
E’ vergognoso – aggiunge Zanchini – che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano stati talmente risibili da non arrivare nemmeno allo 0,3% dei bilanci e inferiori persino alle spese per i gruppi consiliari. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose, Governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro”.
Infatti – come evidenzia il rapporto sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia che Legambiente presenterà il 17 dicembre – rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni a cui sono state trasferite le competenze sui treni pendolari non hanno investito ne in termini di risorse ne di attenzioni.La media dei tagli ai servizi tra il 2011 e il 2013 è cresciuta notevolmente in quasi tutte le Regioni, a fronte di aumenti delle tariffe. Il maggior aumento del costo del biglietto – del 47% -si è registrato in Piemonte. In Abruzzo, invece,il taglio ai servizi è stato del 21% e l’aumento del prezzo dei biglietti del 25%. InLiguriaa un aumento delle tariffe del 41% corrisponde un taglio ai servizi del 20,8%. I tagli inCampania sono del 19%, l’aumento delle tariffe quasi del 24%.
Tabella dei tagli e aumenti tariffari dal 2011 al 2013
Regioni |
2011-2013 |
|
Media dei tagli ai servizi |
Media aumenti tariffe |
|
Abruzzo |
-21% |
+25,4% |
Calabria |
-16,3% |
|
Campania |
-19% |
+23,75% |
Emilia-Romagna |
-5,9% |
+14,4% |
Friuli Venezia Giulia |
+14,9% |
|
Lazio |
-3,7% |
+15% |
Liguria |
-20,8% |
+41,24 |
Lombardia |
+23,4% |
|
Marche |
-14,3% |
|
Piemonte |
-9,75% |
+47,3% |
Puglia |
-15% |
+11,3% |
Sicilia |
-10% |
|
Toscana |
-6,2% |
+21,8 |
Umbria |
-5,9% |
+25% |
Veneto |
-3,35 |
+15% |
Legambiente 2013