Marino, continua la battaglia contro la chiusura dell’ospedale

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Palazzo Colonna a Marino

ATTUALITA’ – L’assessore alla Sanità del Comune di Marino, Remo Pisani, ha inviato al ministro della Salute Beatrice Lorenzin una lettera sulla ventilata chiusura dell’ospedale della città. Nella lettera, indirizzata anche al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e a quello della Sanità Rodolfo Lena oltre che al commissario della ASL Rm H Claudio Mucciaccio, Pisani auspica un sollecito incontro sui temi inerenti la valorizzazione del nosocomio marinese, stante la possibilità, da parte del Ministro, di includerlo nella lista degli ospedali con meno di 120 posti letto destinati alla chiusura e/o alla riconversione in riabilitazione o lungodegenza.

Auspicando una rivalutazione del ruolo strategico che lo stesso ha sempre avuto nel perimetro territoriale dei castelli Romani, Pisani chiede un confronto su un possibile progetto alternativo che veda inserire la struttura ospedaliera in una rete di distribuzione dei servizi sanitari di altissimo profilo tecnologico e funzionale, in grado di soddisfare la domanda dei servizi e, allo stesso tempo, operare per il contenimento e diminuzione dei costi di tutto il perimetro dei Castelli. «Le politiche finora adottate nella gestione dei servizi ospedalieri del perimetro dei Castelli Romani – scrive l’assessore Pisani – hanno finora creato grande confusione e disagio tra i cittadini che, per l’ennesima volta e senza l’adozione di un efficace piano di distribuzione dei servizi sanitari, si vedono sottrarre “servizi sanitari indispensabili “. Consideriamo che una saggia gestione dei costi dei servizi sanitari possa indiscutibilmente portare beneficio se in particolar modo ricondotti nel miglioramento strutturale e tecnologico delle strutture sanitarie.

La spending review – sottolinea – non può essere considerata solo taglio dei costi ma riqualificazione della spesa mirando all’efficienza ed efficacia dei servizi prodotti. Solo questo percorso potrà garantire ai cittadini un servizio sanitario capace di soddisfare i loro bisogni». «L’Ospedale San Giuseppe di Marino,operante nella rete dei servizi ospedalieri della ASL Rm H – va avanti Pisani – è stato incluso nella Black list degli ospedali con meno di 120 posti letto destinati alla chiusura e/o riconversione in riabilitazione o lungodegenza. Riteniamo – afferma – che tale scelta non consideri alcuni aspetti rilevanti che la struttura ospedaliera del comune di Marino pone in essere, sia sotto il profilo della potenziale erogazione dei servizi ospedalieri territoriali che del ruolo strategico finora assunto nel perimetro dei Castelli Romani oltre che della elevata professionalità degli operatori sanitari operanti nella struttura ospedaliera. Senza considerare la riconosciuta qualità dei servizi erogati e il rilevante impegno economico, profuso negli ultimi anni,( circa 10 milioni di euro ) in termini di investimenti nell’adeguamento a standard di eccellenza . sotto il profilo tecnologico,strutturale e funzionale». «Sottolineiamo inoltre – comunica ancora l’amministratore marinese – che l’attuale dimensionamento in termini di posti letto ( 115 p.l. ) della struttura ospedaliera, ponendo la stessa al di sotto della soglia di ” salvezza ” dei 120 posti letto, è il risultato di scelte ” discutibili ” che hanno visto traslare interi reparti di degenza verso strutture limitrofe in virtù di un preannunciato piano di distribuzione dei servizi sanitari ospedalieri che mirasse,tramite la concentrazione di essi, alla ottimizzazione dei costi,efficienza e qualità del servizio erogato.

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Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

In realtà – informa – nulla di quanto previsto o preannunciato si è concretizzato nei fatti: nessun piano di distribuzione dei servizi ospedalieri territoriale è stato finora redatto, la concentrazione delle attività ha prodotto il soffocamento della erogazione dei servizi ospedalieri e un oggettivo decadimento qualitativo di essi». «Quello a cui abbiamo assistito – prosegue Remo Pisani nella sua nota – è stata una migrazione inspiegabile di attività, competenze e professionalità da una struttura ospedaliera verso un’altra priva di qualsiasi motivazione strutturale e/o obiettivo che ne giustificasse l’efficacia. Tuttavia la il San Giuseppe di Marino che ha una potenzialità di oltre 300 posti di degenza, è stato oggetto di una depredazione che ne mortifica il ruolo strategico, umilia la sua storia e sottrae ai cittadini servizi sanitari indispensabili. Siamo convinti che – ribadisce – una più oculata attenzione alle esigenze espresse dalla domanda dei servizi sanitari del territorio dei Castelli Romani, debba riconsiderare assolutamente quanto finora, insensatamente operato e che legittimi la richiesta di questa Amministrazione e dei suoi cittadini di escludere dalla lista delle dismissioni delle strutture ospedaliere il San Giuseppe di Marino rivalutando, contestualmente, il ruolo strategico che la stessa ha sempre avuto nel perimetro territoriale dei castelli Romani». «Per questi motivi – conclude – Le chiediamo un’incontro urgente per meglio rappresentarLe le motivazioni sinteticamente espresse e/o per confrontarci su di un possibile progetto alternativo che, funzionalmente, veda inserire la struttura ospedaliera di Marino in una rete di distribuzione dei servizi sanitari di altissimo profilo tecnologico e funzionale in grado di soddisfare la domanda espressa dei servizi e allo stesso tempo operare per il contenimento e diminuzione dei costi di tutto il perimetro dei Castelli Romani».

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