POLITICA – Marilena Ciarcia, affermata professionista ed ex militante Udc (nella scorsa consiliatura ha fatto opposizione alla prima Giunta Servadio, ndr), è assessore al Bilancio della seconda Giunta Servadio.
Una scelta che ha stupito molti visti i trascorsi politici della Ciarcia che più volte ha battibeccato con il Primo Cittadino durante i trascorsi Consigli comunali. Poi, però, il percorso politico dell’attuale assessore al Bilancio è mutato. Si è discostata da molte delle scelte dei vertici dell’Udc di Velletri, fino all’allontanamento definitivo. E’ approdata nel Movimento Popolare per Velletri e definisce la sua nomina un riconoscimento della sua capacità e della sua onestà, anche e soprattutto intellettuale. Nell’intervista che pubblichiamo Marilena Ciarcia ripercorre il suo percorso politico e spiega lo stato di salute delle casse comunali, che ancora risentono della dichiarazione di dissesto, la cui chiusura era prevista per il 31 dicembre.
Una scelta che ha stupito molti visti i trascorsi politici della Ciarcia che più volte ha battibeccato con il Primo Cittadino durante i trascorsi Consigli comunali. Poi, però, il percorso politico dell’attuale assessore al Bilancio è mutato. Si è discostata da molte delle scelte dei vertici dell’Udc di Velletri, fino all’allontanamento definitivo. E’ approdata nel Movimento Popolare per Velletri e definisce la sua nomina un riconoscimento della sua capacità e della sua onestà, anche e soprattutto intellettuale. Nell’intervista che pubblichiamo Marilena Ciarcia ripercorre il suo percorso politico e spiega lo stato di salute delle casse comunali, che ancora risentono della dichiarazione di dissesto, la cui chiusura era prevista per il 31 dicembre.
Assessore Ciarcia, in breve, ci spieghi la sua nomina all’interno di una Giunta di centro sinistra
“Non mi sono candidata con l’Udc perché non condividevo più le scelte politiche e a dimostrazione di non essere stata l’unica dissenziente, alle ultime elezioni il partito non ha presentato alcuna lista. Ci sono dunque stati dei problemi tra i vertici del partito di Velletri e alcuni militanti e questo ha determinato, fra l’altro, le mie dimissioni in Consiglio comunale a marzo del 2012. Volevo fare un passo indietro e lasciare lo scranno a chi aveva preso pochi voti meno di me. Nel frattempo, però, l’allontanamento dal gruppo consiliare si era ormai concretizzato e questo mi ha portato a candidarmi, alle elezioni del 2013, con il Movimento Popolare per Velletri che ha appoggiato il candidato Fausto Servadio”.
Perché ha sostenuto Fausto Servadio? Come è scaturita questa decisione?
“Ho voluto premiare il suo operato dei cinque anni precedenti perché ha obiettivamente gestito bene il periodo successivo al dissesto, portando avanti scelte oculate, non ha mai avuto problemi con la giustizia a differenza di altri politici e comunque non condividevo il candidato del centro destra. Quindi, liberamente, senza imposizioni dall’alto, ho fatto la mia scelta”.
Dopo la vittoria di Servadio cosa è successo?
“E’ accaduto che il neo-Sindaco ha voluto premiare la lista Movimento per Velletri, per l’appoggio alle elezioni e ha individuato nella mia persona la figura adatta a ricoprire il ruolo di assessore al Bilancio. Una scelta che mi riempie di orgoglio e che è scaturita immediatamente dopo le elezioni e non certo un anno prima come molti vogliono insinuare”.
Dunque è stata nominata assessore proprio nel periodo cosiddetto di coda del dissesto, lo stesso dissesto che in parte lei aveva criticato
“La situazione che ho trovato è assolutamente meno preoccupante di quello che potevo pensare. L’Osl (organismo straordinario di liquidazione, ndr) che è stato nominato dal Ministero del Bilancio sta gestendo i debiti pregressi del Comune di Velletri al dissesto, dichiarato il 15 ottobre 2009. La prima cosa che l’Osl ha fatto è stato determinare gli importi dei debiti accertati, ovvero 47.657.197,80 di euro, cifra facente parte di una massa passiva di 82.768.796,06 di euro. Accertati i 48 milioni circa ha disposto di fare delle proposte ai creditori cercando di chiudere a transazione, ossia proponendo la liquidazione del debito per una cifra pari dal 60% al 40% del valore dello stesso. Finora sono stati liquidati debiti per una cifra pari a 30.385.004,75, il 64% dei debiti accertati. Mancano quindi ancora circa 17 milioni circa di massa passiva da estinguere che può essere chiusa solo con nuove entrate”.
Tenuto conto che le percentuali delle cosiddette tasse sono state portate al massimo come prevede la procedura di rientro da un dissesto, quali altre entrate prevedete?
“Altre entrate possono esserci con la vendita dei cosiddetti gioielli di famiglia ovvero immobili. Sono state messe in vendita due aree fabbricabili, l’area ex Amore che ha un valore commerciale di circa 9 milioni di euro e l’ex mattatoio che ha un valore di circa 1 milione e mezzo. Se fossero venduti potrebbero essere smaltiti i debiti ai fornitori”.
A che punto è il lavoro per rientrare dal dissesto?
“L’Osl, che dicevamo, doveva chiudere le procedure al 31 dicembre 2013, chiederà una proroga per completare il lavoro e sicuramente sarà un lasso di tempo sufficiente a chiudere con positività questo periodo”.
Cosa fa un assessore al Bilancio in queste condizioni?
“Si occupa dell’ordinaria amministrazione, comunque la macchina non solo deve camminare ma deve seminare bene per poter andare avanti. Parlando di numeri, la scorsa settimana, in Consiglio comunale e stato approvato il regolamento della Tares (Tassa Rifiuti e Servizi) e le conseguenti tariffe. Ha un’ottica di applicazione diversa rispetto alla Tarsu. Se prima si pagava soltanto in considerazione dei metri quadrati dell’immobile ora si paga sui metri quadri ma anche sui componenti nel nucleo familiare. Il concetto della legge è che si deve pagare in base al reale consumo, ovvero alla reale produzione dei rifiuti. Nella formulazione delle tariffe per evitare enormi differenze e di gravare sulle famiglie numerose abbiamo cercato di creare delle riduzioni, applicando coefficienti minimi per le famiglie con più di cinque componenti e delle tariffe massime alle famiglie formate da uno o due componenti. Lo stesso lavoro di mitigazione lo abbiamo fatto sulle attività commerciali. Riduzioni maggiori sono state applicate alle famiglie che hanno un portatore di handicap e a quelle che vivono con una pensione sociale. Una riduzione del 30% è stata applicata anche agli immobili rurali”.
Per oggi si prevede un nuovo Consiglio comunale
“Si, stavolta è per l’approvazione del bilancio di previsione. Potrebbe sembrare tardiva come cosa, tenuto conto che dovrebbe essere approvato entro febbraio ma il Governo ha concesso delle proroghe fino al 30 novembre perché ha avuto difficoltà a ripartire le risorse ai Comuni e ancora oggi non abbiamo certezza su quanto erogherà per il nostro Comune. Per la spending rewiev il fondo erogazione ai Comuni si è ridotto quindi se lo scorso anno avevamo ottenuto 10 milioni di euro, quest’anno sono previsti circa 8 milioni di euro e a fronte di questa contrazione abbiamo dovuto tagliare ancora una serie di spese. Comunque c’è da rispettare anche il Patto di Stabilità con il quale si prevede che tutti i Comuni facciano dei risparmi di spesa, che numericamente sono imposti dallo Stato e che ogni anno, prevediamo, andranno a crescere. Il mio assessorato, mio malgrado, ha dovuto tagliare finanziamenti a parecchi progetti anche importanti che non possono, per ora, essere presi in considerazione. Una volta approvato questo bilancio vediamo se ci saranno fondi a disposizione per alcuni di questi progetti accantonati. Un plauso va rivolto agli uffici della ragioneria che hanno lavorato alacremente anche ad agosto. Ricordiamo, infatti, che questo bilancio è stato approvato in Giunta il 10 agosto”.
Per concludere, cosa devono aspettarsi i cittadini di Velletri per il futuro? La gestione delle casse comunali così attenta e sorvegliata dal Governo e anche dall’Europa porterà vantaggi o solo bacchettate?
“Ci saranno dei vantaggi solo con tagli oculati e ragionati, quelli che stiamo attuando, come, per esempio, il taglio delle spese telefoniche già avviato da tempo, sottoscrivendo contratti con operatori più vantaggiosi rispetto ai precedenti e sorvegliando con severità che nessuno usi i telefoni comunali per motivi personali. Verranno vendute macchine e moto che non vengono utilizzate ma che comunque comportano delle spese. Voglio poi portare in Giunta un progetto per aumentare i termini delle rateazioni. Come ha fatto Equitalia che sta dando la possibilità di dilazionare i debiti fino a 120 rate per importi superiori a 50 mila euro, i contribuenti che hanno debiti con il Comune vorrei potessero ottenere dilazioni di pagamento fino a 30 rate, per importi superiori a 5 mila euro. Ritengo giusto che, vista la situazione economica del Paese, si possa aumentare il dilazionamento, proponendolo fino a 70 rate”.