POLITICA – Da qualche mese opera sul territorio dei Castelli romani l’Associazione Calt, nata con l’intento di riaprire un dialogo costruttivo e includente tra le diverse e, spesso, contrapposte, anime della sinistra. Nel riavviare una discussione politica a sinistra, capace allo stesso tempo di analisi e di proposta concreta, l’Associazione Calt riconosce nella costruzione comune, dal basso, della lista Tsipras un’occasione importante di dialogo e di confronto con tutte quelle sensibilità con cui si è finora proficuamente lavorato e discusso in diversi anni di militanza sul territorio.
La lista Tsipras è nata dal contributo di alcune forze della sinistra cosiddetta radicale e di alcuni intellettuali di sinistra. In occasione delle prossime elezioni europee si prefigge lo scopo di appoggiare la candidatura di Tsipras e di proporre un modello diverso, democratico e solidale, di Europa. Per creare un nuovo modello di Europa è necessario porre fine all’austerità e alla crisi, avviare la trasformazione ecologica della produzione e riformare le politiche europee dell’immigrazione, rifiutando il concetto di “Fortezza Europa” che alimenta forme di discriminazione, e garantendo invece i diritti umani, l’integrazione, il diritto d’asilo e le misure per la salvaguardia dei migranti, costretti ad affrontare viaggi in cui è a rischio la loro stessa vita.
Consapevoli di quanto la crisi economica stia influendo sulla vita quotidiana delle persone, riteniamo che un’Europa solidale e democratica debba porre fine immediatamente all’austerità, “una medicina nociva somministrata al momento sbagliato”, che ha portato al primato di 27 milioni di disoccupati in Europa e all’ingiustizia di intere generazioni derubate del loro futuro. Oggi serve un programma di ricostruzione economica, finanziato direttamente dall’Europa tramite i prestiti a basso tasso d’interesse, e centrato sulla creazione di posti di lavoro, sullo sviluppo di tecnologia e infrastrutture.
Vista anche la crisi degli enti locali, ultimo baluardo del rapporto diretto tra istituzioni e cittadini, è necessaria la sospensione del patto di bilancio europeo (Fiscal Compact), che attualmente impone il pareggio di bilancio anche ai paesi in gravi difficoltà economiche, e che deve invece consentire gli investimenti pubblici per risanare l’economia e uscire dalla crisi.
Serve anche una Conferenza europea sul debito, simile a quella che nel 1953 alleviò il peso del debito che gravava sulla Germania, e le consentì di ricostruire la nazione dopo la guerra. Questo è possibile creando una vera banca europea, che, in caso di necessità, possa prestare denaro anche agli stati e non solo alle banche, e che fornisca prestiti a basso tasso di interesse agli istituti di credito, a patto che accettino di fornire credito a costi contenuti a piccole e medie imprese.
Infine è necessaria una legislazione europea che renda possibile tassare i guadagni che derivano dalle operazioni finanziarie, oggi fiscalmente colpite molto meno del lavoro. La crisi dell’Europa non è solo economica e sociale, è anche crisi di democrazia e di fiducia. A questa crisi noi possiamo e dobbiamo rispondere, con un movimento per la costruzione democratica di un’unione che oggi è solo monetaria.
Calt propone, dunque, alle forze politiche e ai singoli che vorranno partecipare e confrontarsi, la costituzione di un comitato cittadino, qui a Genzano, in cui discutere di queste tematiche e in cui avviare un dialogo tra tutti i soggetti della sinistra intenzionati a ritrovare un terreno di dialogo e di costruzione comune, al di là e oltre le divisioni che troppo hanno compromesso la nostra capacità di analisi e di incisività nello scenario politico nazionale e europeo.