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Foto diffusa dalla pagina Facebook ufficiale della Questura di Roma. |
L’uomo che per più di un mese ha terrorizzato Velletri, aggredendo e sottoponendo a violenza due donne è un immigrato di origine tunisina, Maher Djebali di 26 anni che vive a Velletri da diverso tempo ed è sposato con una donna italiana.
Incensurato e disoccupato, l’uomo è stato prelevato dai poliziotti presso la sua abitazione a Velletri, dopo un periodo di pedinamenti scaturito da indagini serrate che hanno portato a sospettare dell’uomo e conclusosi, finalmente, con il suo arresto nel pomeriggio di sabato 16.
L’errore del sospettato è stato di vendere il cellulare che aveva sottratto ad una delle due vittime, ad un altro uomo che, tramite accertamenti, è risultato essere estraneo alle violenze.
Proprio dal cellulare, però, gli investigatori sono risaliti al colpevole, l’hanno tenuto sotto stretto controllo e sono riusciti poi ad effettuare il test del Dna che, confrontato con quello trovato sulla scena delle sue violenze, lo ha definitivamente incastrato.
Importante il lavoro investigativo svolto utilizzando le tecniche più avanzate per poter rintracciare il cellulare rapinato alla seconda vittima.
L’apparecchio è stato rintracciato e trovato in possesso del cittadino marocchino Fadir Aziz di anni 35, anch’egli da tempo abitante ai castelli romani, amico del violentatore. Anche per lui sabato sera, si sono aperte le porte del carcere quando è stato eseguito il fermo per il reato di ricettazione.
Per giorni gli investigatori hanno studiato il comportamento dei due uomini, i quali erano soliti uscire di sera da soli, specie il sabato, girovagando fino all’alba ed intrattenendosi in alcuni bar e locali di Velletri, ritrovi abituali di cittadini magrebini.
Gli accertamenti effettuati dal Servizio della Polizia Scientifica sui campioni biologici prelevati sugli indumenti delle due donne, hanno evidenziato agli investigatori della Squadra Mobile, l’unicità e la corrispondenza del profilo genetico dell’aggressore, con quello di DJEBALI.
Il risultato delle analisi scientifiche unito agli elementi raccolti nel corso dell’indagine ha consentito agli uomini della Squadra Mobile di Roma di porre fine a quello che oramai era diventato l’incubo dei Castelli romani.
Oggi il GIP presso il Tribunale di Velletri ha convalidato i fermi eseguiti dalla Polizia Giudiziaria accogliendo le contestazioni formulate dalla Procura.
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