POLITICA – Il supermercato Simply di Albano è vicino alla chiusura. Una vicenda che vede sul piede di guerra i lavoratori del supermercato giustamente molto preoccupati per la perdita del posto di lavoro. Secondo una nota emessa dal Comune di Albano, l’amministrazione ha effettuato dei controlli al fine di verificare la conformità urbanistica del negozio e sarebbero stati accertati una serie di abusi edilizi che hanno indotto il Comune a revocare l’autorizzazione commerciale.
Come spiegato nella nota il Comune di Albano dichiara: ” l’esistenza degli stessi abusi è stata confermata dal Tar del Lazio il quale, con diverse pronunce ormai definitive, ha rigettato i ricorsi presentati dalla proprietà dell’immobile avverso i provvedimenti amministrativi di repressione degli abusi edilizi. In una situazione già di per sé complessa da ultimo è intervenuta, lo scorso 13 marzo, un’ulteriore sentenza del Tar del Lazio la quale ha dichiarato l’illegittimità dell’autorizzazione commerciale (rilasciata a “Sma Spa” in data 18/12/2009 dalla precedente Amministrazione) ordinando al Comune di Albano Laziale di dare esecuzione alla sentenza. Naturalmente gli atti sono pubblici e a disposizione di chiunque voglia consultarli. Non è possibile dunque non considerare quanto il Tribunale ha confermato nelle varie sentenze”.
“Giovedì ho incontrato i lavoratori del Simply – continua il Sindaco – di cui comprendo perfettamente le preoccupazioni, così come i dubbi dei cittadini che frequentavano e apprezzavano quella attività commerciale. Ribadendo dunque che il Comune sta esclusivamente ottemperando a quanto disposto dall’Autorità Giudiziaria, in particolare dal Tribunale Amministrativo e non può ad esso sostituirsi.
“In ultimo – conclude il Primo Cittadino – mi dispiace costatare che attorno a una vicenda così delicata ci sia da parte di qualcuno la volontà di strumentalizzarla evidentemente per altri fini e dispiace altresì costatare che da parte della proprietà e della gestione in tutto questo tempo anziché cercare soluzioni possibili e sostenibili ci si sia intestarditi nella propria convinzione rivelatasi, ripeto, sbagliata. La mia porta per i dipendenti è sempre aperta nella speranza, ovviamente, che si trovi una soluzione a questa delicata e controversa vicenda.” Qualunque sarà la conclusione di questa vicenda, constatiamo ancora una volta che in Italia sembrano pagare sempre e solo i lavoratori per gli errori di altri.