CRONACA – La Procura di Latina ha dato il via al dissequestro dello stabilimento Plasmon del capoluogo pontino. La decisione del magistrato è arrivata dopo che l’azienda, a seguito di un ulteriore controllo dei vigili del fuoco, ha ottemperato alle procedure di sicurezza contestate giorni fa dalle forze dell’ordine.
L’azienda ha confermato, attraverso una nota, che la produzione sta riprendendo in queste ore che entro sera dovrebbe tornare a pieno regime. I sindacati avevano chiesto un incontro al procuratore aggiunto Nunzia D’Elia che invece ha anticipato i tempi disponendo il dissequestro. Il giorno 11 maggio scorso il provvedimento di sequestro era scaturito dopo gli esiti di una indagine di polizia giudiziaria svolta in seguito ad un incidente mortale sul lavoro avvenuto il 26 ottobre 2012, nel quale morì Massimo Bigonzi, un elettricista di 33 anni.
In quella circostanza l’operaio era impegnato in lavori di manutenzione, la sostituzione di un neon all’interno di un seminterrato di servizio. Secondo le indagini svolte sarebbero state omesse le normali misure di protezione e prevenzione antincendio nelle aree di deposito e stoccaggio di materiale combustibile, nonché la fornitura di certificazioni di conformità dei lavori eseguiti.