POLITICA – La Città di Albano Laziale si è costituita come parte civile nel processo ai danni dell’Avvocato Cerroni e del gruppo che in questi anni ha gestito gran parte dei rifiuti nella Città di Roma e nell’intera Regione Lazio.
“Lo abbiamo fatto perché in questa vicenda la nostra Città è parte lesa – dichiara il Sindaco, Nicola Marini -. E’ da quando mi sono insediato che portiamo avanti una battaglia insieme ai comitati dei cittadini, affinché si faccia chiarezza sulla situazione dei rifiuti che vede Albano protagonista suo malgrado, in quanto sede di discarica.
Abbiamo sostenuto diversi procedimenti legali, a volte anche da soli, come quello contro i decreti dell’allora Ministro Clini che imponeva il trattamento dei rifiuti di Roma presso l’impianto di Roncigliano. I nostri legali sono a disposizione anche per gli altri Comuni del Bacino che vorranno costituirsi parte civile insieme a noi.”
Molti di questi ricorsi aspettano ancora di essere discussi. Ma quello che i nostri legali hanno scritto chiaramente in quelle carte sono oggi alcuni degli argomenti dell’impianto accusatorio nei confronti dell’Avvocato Cerroni e delle sue Società. Uno dei principali capi d’accusa è quello della truffa a danno dei Comuni che pagavano un servizio (il trattamento del rifiuto nell’impianto TMB), senza che questo servizio fosse svolto rispettando le tabelle regionali. Questi argomenti rappresentano il contenuto di uno specifico documento approvato nel Consiglio Comunale di Albano Laziale nel marzo 2013.
Continua Marini: “I fatti oggi ci stanno dando ragione e dimostrano come le nostre preoccupazioni fossero fondate. Siamo convinti che la nostra azione di pressione, insieme a quella dei comitati cittadini, fatta ad ogni livello per ottenere chiarezza e tutela della salute, abbia contribuito e stia contribuendo a fare chiarezza. Ho ricevuto una nota dell’Assessore Civita nei giorni scorsi con la quale mi ha comunicato che è in procinto di convocare il Comune di Albano, invito che estenderemo a tutti i Sindaci del Bacino, per un tavolo di concertazione per una linea comune sulla situazione dei rifiuti e per valutare lo stato degli impianti. Tale incontro, ci comunica sempre l’Assessore, avverrà subito dopo la pubblicazione dell’atteso Decreto Ministeriale che dovrebbe consentire di superare le problematiche legate all’esistenza di provvedimenti interdittivi in capo alle Società del Gruppo Cerroni, tra cui anche la Pontina Ambiente.
Mai come questa volta avremmo voluto avere torto. Purtroppo tutto quello che abbiamo detto sembra si stia drammaticamente avverando. Ed allora la necessità della costituzione come parte lesa in questo processo deve servire a rimarcare come, se i capi di imputazione verranno confermati, la città di Albano sia stata seriamente danneggiata dalla presenza di una discarica gestita in maniera discutibile, visti gli atti dell’indagine, e come questa situazione possa aver causato problemi di varia e diversa natura (sulla tipologia dei quali si esprimeranno i giudici) e per i quali è giusto che i cittadini di Albano vengano risarciti e tutelati.”