Velletri, carcere al collasso. Ispezione del M5S

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Velletri-manifestazione

CRONACA – Il sindacato di Polizia Penitenziaria (Si.P.Pe.) ha manifestato di fronte il penitenziario di Velletri per denunciare le tragiche condizioni di sovraffollamento e degrado della struttura nonché la carenza del personale.

All’evento, oltre la partecipazione di esponenti del Movimento 5 Stelle di Aprilia, è intervenuto anche il capo gruppo al Consiglio Regionale del Lazio del M5S, Silvana De Nicolò, che ha anche effettuato un’ispezione a sorpresa all’interno del carcere, accertando personalmente le situazioni di disagio più volte denunciate dal sindacato e confermate dalla stessa direzione al consigliere.

Silvana De Nicolò, nell’ambito delle sue competenze, chiederà al DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) tutti gli atti relativi all’assegnazione dei fondi per la manutenzione del Carcere di Velletri e quelli relativi alle procedure adottate nell’affidamento dei lavori per la costruzione del nuovo padiglione. Il M5S e’ più volte intervenuto sulla questione relativa alla costruzione di nuovi carceri, già nella seduta di mercoledì 30 aprile, Andrea Colletti, capogruppo della commissione Giustizia M5S, poneva la specifica questione degli appalti nelle carceri direttamente al ministro Orlando.

Il consigliere regionale De Nicòlò ha comunque fatto sapere che coinvolgerà i deputati del M5S per un intervento parlamentare urgente sul carcere di Velletri che sarà indirizzato al Ministro della Giustizia.

Alla data del 30 aprile 2014, secondo i dati ufficiali del DAP, il numero dei detenuti presenti nel carcere di Velletri è giunto alla cifra di 607 unità, il personale previsto dalla pianta organica è di 179 unità, mentre quello amministrato è costituito da 175 unità maschili. Secondo il DAP, al momento, nel carcere di Velletri ci sarebbe una carenza di solo 4 unità. Questi dati sconcertanti, dichiara Alessandro De Pasquale, Segretario Generale del Si.P.Pe., non tengono conto di circa 29 agenti distaccati in altri istituti e palazzi del potere e di 12 agenti assenti per lunga malattia. I poliziotti penitenziari che di fatto operano nel carcere di Velletri sono quindi in numero inferiore rispetto a quello indicato nella pianta organica, costringendo quindi la Direzione del Carcere a ricorrere alle prestazioni di lavoro straordinario, con grave pregiudizio alle casse dello Stato ma, soprattutto, al benessere psicofisico del personale costretto a lavorare 8 o 9 ore al giorno in un ambiente degradante.

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