CRONACA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Velletri, nei confronti di Manlio Soldani di 41 anni e Simone Cuomo di 40 anni, residenti rispettivamente ad Ardea e Ostia, ritenuti responsabili in concorso con ignoti, di una rapina commessa il 12 settembre 2012, ai danni della agenzia della Banca Monte Paschi di Siena, in corso Trieste a Marino.
In particolare, Soldani, già guardia particolare giurata in servizio presso la Coop Service, è accusato di aver fornito informazioni utili per il “colpo” e non come esecutore materiale dello stesso. Lo stesso Soldani risulta già condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Roma per i reati di rapina, omicidio e tentato omicidio. Ciò in relazione alla rapina commessa il 15 ottobre 2012, presso il supermercato Todis di via dei Carafa, nel corso della quale è rimasta uccisa, a seguito dei colpi d’arma da fuoco esplosi dallo stesso Soldani, una delle tre guardie giurate di scorta al furgone portavalori della medesima società Coop service.
L’attuale misura cautelare si basa sugli elementi raccolti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, a margine delle indagini svolte sulla citata rapina al furgone portavalori di via dei Carafa, nel corso delle quali il Cuomo, titolare del bar ubicato di fronte all’agenzia della Banca Monte Paschi di Siena Monte di Ostia, dove il Soldani lavorava, era emerso quale soggetto a cui il Soldani forniva preziose informazioni riservate, utili per il compimento di colpi presso agenzie di istituti di credito ricevendo in compenso parte del bottino. Nella prima mattina del 12 settembre 2012, tre uomini, di cui due armati di pistola e taglierino, entrarono nei locali dell’agenzia della Banca Monte Paschi di Siena, di corso Trieste a Marino e, dopo aver sottratto la pistola in dotazione alla guardia giurata in servizio, si impossessarono del contenuto di una cassetta metallica, appena prelevata dal caveau, contenente 42.000 euro.
Prima di andare via dall’istituto di credito, i rapinatori, per garantirsi la fuga, rinchiusero i presenti, nella toilette e nel caveau dell’agenzia. Dopo aver consumato il reato, i tre rapinatori si allontanarono a bordo di un veicolo che li attendeva in una via limitrofa, presumibilmente con a bordo un quarto complice.