“Il Corviale veliterno” secondo Massimo Morassut |
POLITICA – Massimo Morassut, esponente del Sel (Sinistra, Ecologia e Libertà) di Velletri e Lariano, partendo dalle recenti scomparse di Marcello Ilardi e Marzio Pennacchi, ripercorre le tappe di quello che definisce “uno sviluppo edilizio distorto che ha deturpato Velletri”, accusando i due importanti personaggi veliterni di aver lasciato “un’eredità pesante ai cittadini”. Ritenendo nostro dovere dare spazio ad ogni opinione, seppur non sempre condivisibile, pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso da Massimo Morassut, rimanendo a disposizione di chiunque volesse replicare.
“Marcello Ilardi e Marzio Pennacchi: simboli di un’epoca ancora attuale”
Un bizzarro gioco del destino ha legato, fino all’ultimo, Marcello Ilardi e Marzio Pennacchi. Nascere nella stessa data, seppur in anni diversi, morire lo stesso giorno ed essere ricordati, per aver segnato lo sviluppo della Città di Velletri, sono coincidenze che non capitano spesso.
Proprio per questo, per l’indubitabile ruolo di entrambi nella vita pubblica della nostra Città, alcune riflessioni fuori dai rituali sono d’obbligo per un soggetto politico che intende promuovere nella politica locale un diverso punto di vista. Quindi, pur esprimendo il massimo rispetto per la loro memoria e certamente per il dolore delle rispettive famiglie e degli amici, le pur comprensibili attestazioni di merito attribuite da molti, non sono condivisibili. Non lo sono per la semplice ragione che, di quelle storie e di quei tempi, Ilardi e Pennacchi sono stati parte significativa di una diffusa classe imprenditoriale che ha avuto e dato alla politica molto di più di quanto complessivamente i cittadini di Velletri hanno perso in termini di servizi e complessivamente di qualità della vita.
Non è un mistero che Velletri, pur devastata dalla II guerra mondiale, è stata definitivamente deturpata soprattutto nel dopoguerra da uno sviluppo edilizio distorto che ha snaturato il Centro storico, accresciuto una periferia priva di adeguati servizi e infrastrutture e trasformato la Città in un dormitorio privo di identità. Qualcuno in questo bilancio, come al solito, mette le opportunità per la manodopera, riproponendo il solito ricatto occupazionale usato per giustificare qualsiasi nefandezza, ma come sappiamo ciò non è bastato a rendere più gradevoli e funzionali quelli che altro non possono che essere definiti delle autentiche brutture.
E’ il caso del complesso edilizio di Ponte Bianco, realizzato, sequestrato, dissequestrato e mai demolito, privo di aree di parcheggio, dove l’unica opera di interesse pubblico è stata una palestra piazzata praticamente nel fosso.
Oppure delle autentiche speculazioni edilizie, come i complessi scolastici in Viale Oberdan, per cui istituzioni pubbliche come la Provincia di Roma, pagano onerosi affitti, che un qualunque privato avrebbe ben più efficacemente trasformato in mutui per consolidare il proprio patrimonio.
Queste, come altre operazioni, rese possibili dal connubio perfetto tra “politica&impresa”. Un connubio, dove il bilancio per il pubblico alla fine è sempre immancabilmente in perdita e da sempre in voga, basato sulla effimera convinzione che lo sviluppo passa solo attraverso il cemento, la speculazione immobiliare, la rendita di posizione, ma anche l’illegalità. Non sarebbe così del resto se Velletri non detenesse il triste e vergognoso record nazionale delle unità immobiliari abusive, di un patrimonio edilizio largamente sovradimensionato e dequalificato, ma anche di una gestione dell’edilizia privata sempre al limite dell’interpretazione del diritto fino a porre addirittura in discussione gli elementi stessi che caratterizzano un PRG e in generale la normativa urbanistica. Tutto ciò è accaduto e accade ancora oggi sotto i nostri occhi con procedure sempre al limite, come in Via Ariana dove, in piena campagna, stanno sorgendo vere e proprie palazzine per effetto di osservazioni al PRG accolte in Regione Lazio e mai presentate al Comune di Velletri. Oppure nel caso in zona Bastioni dove un edificio è stato realizzato esattamente a cavallo del tracciato ampiamente previsto per una strada pubblica.
Per non dimenticare poi, che a poche decine di metri da Porta Napoletana, è sorto quello che potremmo definire il CORVIALE Veliterno (Vedi foto del prima e dopo a fondo pagina, ndr), un eco-mostro di cemento lungo 150 mt e largo 16 che ha completamente saturato un ultimo lembo di terreno prevedendo solo residenziale benché lo stesso PRG, per parte di quella area, avesse previsto un ben definita quota destinata a servizi. Un intervento discutibile sul piano estetico e ancora una volta, come il complesso Pennacchi, senza parcheggi e/o aree verdi in un quadrante che inevitabilmente con i successivi interventi previsti, anch’essi dal PRG, nell’area ex-COPROVI non potrà che amplificare le criticità rispetto agli standard di servizi.
Potremmo andare avanti ancora, con altri numerosi esempi e/o immaginare futuribili scenari in altri contesti. Tuttavia, ieri come oggi, l’interesse privato sembra avere la meglio, perché non è sempre chiaro chi debba poi difendere l’interesse di tutti. La risposta sarebbe scontata in altri contesti, ma non sufficiente, per questo esiste l’informazione e oggi ancora di più la rete, che apre sempre più spazi di trasparenza e veicola informazioni fino a ieri impensabili.
Per questo non è difficile affermare che l’eredità di uomini come Ilardi e Pennacchi è anche questa: interessi di pochi, ma costi sociali per tutti. Un’eredità pesante che non possiamo più permetterci e che non possiamo pensare di scaricare sempre a danno delle future generazioni continuando nel tentativo di piegare alle logiche speculative le stesse previsioni di un discutibile PRG che pure, per effetto di legge, garantisce determinati equilibri negli standard urbanistici. Un tema, sempre al limite dell’equilibrio tra interesse pubblico e interesse privato, ma che il diritto definisce chiaramente in termini di insediamenti residenziali e spazi pubblici dal verde pubblico ai parcheggi.
Fino ad oggi questa amministrazione, nei limiti di un PRG selvaggio, approvato dal centro-destra, è riuscita dove possibile a mitigare la portata di alcuni interventi. Tuttavia, ciò non può bastare se non cresce anche una consapevolezza comune e diffusa sulla necessità anche da parte degli operatori del settore di curare la bellezza e la funzionalità dell’ambiente urbano.
Massimo Morassut SEL Velletri Lariano
2004 – PRIMA DELLA COSTRUZIONE DELL’EDIFICIO DI VIA MATTOCCIA |
COME SI PRESENTA L’AREA OGGI |