Velletri, confiscati beni per 2 milioni di euro agli eredi di Luca De Angelis, ucciso nel 2008

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CRONACA – La Compagnia Carabinieri di Velletri ha dato esecuzione ad un decreto di confisca emesso dal Tribunale Ordinario di Roma su proposta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, nei confronti degli eredi di Luca De Angelis detto “il gommista”, ucciso a Velletri nel dicembre del 2008 a seguito di un agguato a colpi d’arma da fuoco.

Il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione Carabinieri di Velletri, sulla scorta degli elementi informativi già in possesso sull’uomo e di quelli raccolti dalle indagini svolte in occasione della sua morte, ha avviato una complessa attività d’indagine in materia patrimoniale tesa a ricostruire la pericolosità sociale di Luca De Angelis all’atto della morte e la palese sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli accumulati, verosimilmente di illecita provenienza.

Come indicato nel provvedimento del Tribunale di Roma, il lavoro ha permesso di confermare la personalità criminale dell’uomo così come emerge dalle indagini effettuate sul suo omicidio dalle quali è affiorato un giro di usura praticato sul territorio, con continue vessazioni e minacce ai danni delle vittime (pochi giorni prima dell’omicidio, Claudio Felci detto “Il cavallaro”, gestore di un maneggio, si era suicidato, impiccandosi, lasciando un biglietto di addio ai suoi cari nel quale indicava quali suoi aguzzini proprio “Il gommista” ed un altro individuo, che pretendevano interessi sempre più elevati per un debito contratto nei loro confronti). Sempre dalle indagini sull’omicidio emergono stretti contatti con ambienti camorristici.

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Luca De Angelis aveva partecipato ad una sparatoria a Roma il 15 maggio 2008, nella zona Romanina assieme a Gabriele Cipolloni, ai danni di Paolo Abate che riuscì a salvarsi rispondendo al fuoco. Il 4 aprile 2009, tre giorni dopo la sostituzione della misura della custodia in carcere con gli arresti domiciliari, Gabriele Cipolloni fu vittima di un tentativo di omicidio a colpi di arma da fuoco avvenuto a Roma in cui rimase gravemente ferito al volto, all’addome e alle gambe.

Inoltre le indagini patrimoniali hanno dimostrato che il patrimonio accumulato dal De Angelis e lasciato nella disponibilità degli eredi, fosse il frutto di attività delittuose così come confermato tramite compravendita di autovetture, di immobili, di entrate economiche dichiarate derivanti dalla sua attività lavorativa di gommista, da movimenti bancari e da rapporti creditizi analizzati a partire dai primi anni del 2000. Tale tipo di analisi è stata estesa anche ai suoi eredi e collaboratori.

Il Decreto di confisca nei confronti degli eredi e collaboratori riguarda il seguente patrimonio: 4 immobili con annessi terreni, comprensivi dei beni all’interno custoditi, 17 terreni a vario uso, 5 veicoli, tra cui due autovetture Mercedes, 2 depositi di risparmio postali ed un’azienda denominata “PNEUS CAR” di vendita e montaggio pneumatici la cui sede è in  Piazza Bernabei, a Velletri per un valore complessivo di circa 2.000.000 di euro.

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Il decreto dispone anche l’applicazione della misura di sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Velletri per la durata di due anni a carico di Francesco D’Avino, collaboratore de “il Gommista”, che ha continuato la gestione dell’azienda di pneumatici. Dal provvedimento emerge la pericolosità sociale di quest’ultimo inserito a pieno nel contesto criminale del De Angelis.

Gabriele Cipolloni, invece, con gravi pregiudizi penali, in stretti rapporti di amicizia con Luca De Angelis, fu arrestato assieme ad altre 38 persone tutti pericolosi criminali della mala romana, nel maggio 2011 nell’ambito operazione ORFEO condotta dai carabinieri del Reparto Anticrimine di Roma per traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi e tentato omicidio.

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