CRONACA – Sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di La Spezia, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, hanno stroncato un sodalizio criminoso operante nella zona di Latina che svolgeva un sostanzioso traffico di rifiuti altamente inquinanti.
L’attività investigativa è scaturita da un controllo valutario della Dogana di Roma Fiumicino nei confronti di un cittadino siriano, in ingresso sul territorio italiano, che aveva omesso di dichiarare 28.000 euro in contanti, destinati all’acquisto di parti di auto da esportare in Turchia. A ciò è seguita una diramazione di allerta, della Direzione Centrale Antifrode e Controlli dell’Agenzia a tutti gli Uffici territoriali, in cui si chiedeva di verificare la posizione di alcuni individui, operanti nella zona dell’Agro Pontino, risultanti abituali esportatori di parti di autovetture derivanti da operazioni di demolizione. I funzionari dell’Ufficio delle Dogane e del Corpo Forestale dello Stato di La Spezia hanno intercettato un container che stava per essere esportato in Siria, che avrebbe dovuto contenere, secondo quanto dichiarato da una ditta operante a Latina, parti di auto già bonificate.
I successivi controlli, svolti con l’intervento dei funzionari dell’ARPAL (Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente Ligure) – Dipartimento di La Spezia, hanno accertato invece che il contenuto del container del peso di oltre 25 tonnellate era costituito da motori ed assali ancora percolanti olio e da una cabina camion semplicemente segata e rappresentavano una spedizione clandestina di rifiuti particolarmente pericolosi in quanto ancora contenenti oli minerali esausti. Accertato il reato è stata individuata un’area di 5.500 mq, nella zona di Latina, da cui è partita la spedizione illecita, utilizzata ufficialmente per autoriparazioni, ma di fatto adibita in modo clandestino ad attività di demolizione di veicoli in assenza delle necessarie autorizzazioni amministrative ed ambientali.
Il titolare dell’attività è stato denunciato per gestione di discarica abusiva e l’area è stata sottoposta a sequestro. L’esportatore, lo spedizioniere doganale e il gestore dell’area in questione, sono stati denunciati, in concorso fra di loro per traffico internazionale di rifiuti. La Procura ha disposto una serie di perquisizioni domiciliari a carico dei soggetti denunciati grazie alle quali sono stati trovati documenti utili ad intercettare, presso i porti di Genova e di Trieste, altre tre spedizioni clandestine di rifiuti pericolosi (anch’essi sequestrati), per circa 30 tonnellate. Nei confronti dell’esportatore, del gestore dell’impianto di autodemolizione abusiva e dello spedizioniere è quindi scattata una ulteriore denuncia per falso in atto pubblico, traffico clandestino di rifiuti e attività organizzata ai fini del traffico clandestino di rifiuti.
Concetta Maria Suriana