Velletri, le scuole hanno incontrato Enrico Modigliani per la Giornata della Memoria

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +
Una foto di Enrico Modigliani con Jacopo Giammatteo

Una foto di Enrico Modigliani con Jacopo Giammatteo

ATTUALITA’ – In occasione del 70° anniversario dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, simbolo dello sterminio e delle persecuzioni operate dai nazisti, o più precisamente “ dalla rottura dei cancelli”, avvenuta il 27 gennaio 1945, anche la città di  Velletri ha voluto celebrare la sua personale “giornata della memoria” con una serie di iniziative: si è iniziato martedì 27 gennaio con il ricordo delle vittime della Shoah, per poi terminare la giornata a Villa Bernabei con la proiezione di  Schindler’s list.

L’ultimo evento della programmazione è stato l’incontro con uno degli ultimi testimoni diretti sul nostro territorio di quel triste periodo storico: Enrico Modigliani. Giovedì 29 gennaio alle 9,30, presso il Teatro Aurora, le classi quinte degli istituti superiori di Velletri hanno potuto incontrarlo ed ascoltare la storia della sua famiglia, coinvolta nei rastrellamenti avvenuti durante il periodo nazista. L’evento, presentato da Jacopo Giammatteo, organizzato con il patrocinio del Comune e supportato dal vescovo Apicella, che ha ufficialmente inaugurato la conferenza, è stato suddiviso in tre parti. Si è iniziato con la lettura di un brano estrapolato da “La famiglia Karnowski” di Israel J.Singer,  fratello del più noto il premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer e della scrittrice Esther Kreitman.

L’opera, pubblicata nel 1943, rappresenta un affresco delle tre generazioni della famiglia, attraverso Polonia, Germania e America. Iniziando con David, il capostipite, che agli inizi del Novecento lascia lo shtetl polacco  per stabilirsi a Berlino, contando sulla conoscenza impeccabile del tedesco ed ispirato dal principio secondo il quale bisogna “essere ebrei in casa e uomini in strada”. Il figlio Georg, apprezzato medico, diviene la personificazione del percorso di integrazione ed ascesa sociale dei Karnowski ,percorso opposto rispetto a quello del nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porta agli estremi la contraddizione della sua famiglia in una New York nuova e sconosciuta.  Subito dopo è stata la volta della testimonianza di Modigliani che, grazie ai suoi ricordi, supportati da documenti familiari ritrovati molto tempo dopo il periodo nazista, ha potuto ricostruire la storia della sua famiglia in quegli anni sul territorio veliterno.  Partendo dai primi del Novecento e dalla Prima Guerra Mondiale, nella quale avevano militato molti ebrei, tra i quali il suo nonno, Modigliani ha raccontato ai presenti in che modo la vita quotidiana di una famiglia normale mutò da un momento all’altro in seguito all’adesione dell’Italia alla politica nazista. Cenni storici relativi al ghetto di Roma, fatti curiosi e riflessioni che hanno coinvolto i ragazzi presenti.

Ultima fase della conferenza è stata la partecipazione degli studenti: tutti coloro che hanno voluto hanno potuto porre delle domande a Modigliani riguardo la sua storia, chiedendogli pareri sulla situazione odierna delle minoranze che ancora sono vittime di pregiudizi comuni, sulla situazione politica che si sta attraversando e molto altro ancora. Altri ancora hanno potuto esporre dei lavori eseguiti su vari ambiti: dai campi di prigionia fascisti in Italia, al ricordo dei “Giusti”, ovvero coloro che, andando conto il Sistema, hanno aiutato i perseguitati rischiando la loro stessa vita nascondendoli alle autorità ed in molti casi salvandogli la vita.

 Concetta Maria Suriana

Condividi.

Non è possibile commentare.