Roma, filmavano gli incontri sessuali con le escort e poi ricattavano i “clienti”

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CRONACA – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur hanno concluso un’attività investigativa, denominata “Anaconda”, che ha consentito di arrestare 3 persone e denunciarne a piede libero altre 2 ritenute responsabili dei reati di estorsione, rapina, violenza sessuale e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel marzo 2014 un professionista romano si è presentato presso la caserma dei Carabinieri dell’Eur per denunciare  di essere vittima di un tentativo di estorsione da parte di ignoti. L’uomo ha riferito di essere stato avvicinato da due uomini i quali gli hanno intimato di consegnare 40.000 euro per evitare la pubblicazione di un video che lo ritraeva durante un rapporto sessuale intrattenuto con due donne escort da loro “gestite”.

Ne è scaturita un’attività d’indagine, condotta anche con l’ausilio di attività tecniche, nel corso della quale è emerso che il tentativo di estorsione denunciato era stato organizzato da un vero e proprio sodalizio composto da 5 persone tra cui le due escort che hanno incontrato la vittima (rispettivamente di nazionalità polacca e romena) e due uomini italiani, anche loro di professione “accompagnatori”, coadiuvati da un terzo ragazzo anch’egli italiano. Dopo aver adescato le loro vittime on line, su siti specializzati per escort, gli indagati hanno proposto incontri sessuali insoliti, filmando il tutto all’insaputa dei clienti, il più delle volte persone sposate e benestanti, minacciandoli successivamente di rendere pubblico il loro “vizietto” se non avessero sborsato del denaro, in cambio della distruzione del video.

Il 5 aprile dello scorso anno, i Carabinieri hanno organizzato un servizio per monitorare lo scambio video-soldi tra l’uomo ricattato e la donna polacca per poi arrestate la escort e i due uomini. Durante l’operazione sono stati sequestrati tutti i dispositivi informatici e multimediali (telefoni cellulari e pc) degli indagati; i dispositivi, sottoposti ad analisi forense, contenevano oltre al video oggetto dell’estorsione, tanto altro materiale (immagini e video) che hanno provato altre estorsioni. L’analisi dei telefoni e dei pc ha consentito di identificare altre vittime che, convocate e sentite, nonostante la comprensibile iniziale volontà di mantenere l’anonimato, si sono convinte a denunciare quanto avevano subito.

Tali ulteriori denunce, hanno consentito di delineare nuovi fatti di reato a carico degli indagati, per cui il Gip del Tribunale di Roma ha emesso un provvedimento cautelare,  eseguito ieri dai Carabinieri, che ha confermato gli arresti domiciliari per i due uomini ritenuti responsabili con altri 3 indagati (le due escort polacca e romena e il ragazzo romano) di ulteriori estorsioni nonché di un episodio di violenza sessuale, diversi episodi di spaccio di stupefacenti e l’evidente sfruttamento delle prostituzione di escort sia donne che uomini.

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