CRONACA – I Carabinieri di Velletri hanno arrestato due uomini autori dei reati di rapina aggravata, ricettazione e porto abusivo di armi. Le indagini sono partite immediatamente dopo due rapine a mano armata con fucile a canne mozze perpetrate nel supermercato Conad di Genzano di Roma il 16 maggio 2014 e nel Supermercato Trombetta di Ariccia il 23 maggio 2014. I Carabinieri sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due uomini, già noti alle forze dell’ordine, residenti ad Aprilia padre e figlio, F.S. di 49 anni e F.N. di 21 anni.
Identica la modalità di esecuzione delle rapine emersa dai fotogrammi dei sistemi di video sorveglianza e dalle dichiarazioni dei testimoni; i due malviventi travisati, con un motociclo rubato, si avvicinavano agli esercizi commerciali, facevano irruzione all’interno, il padre imbracciava un fucile a canne mozze minacciando cassiere e clienti ed il figlio ripuliva le casse portando via quanti più soldi possibili.
Già dopo una settimana dalla prima rapina i Carabinieri erano riusciti ad ad individuare il covo utilizzato dalla banda in un’abitazione di villeggiatura occupata sul litorale romano a Marina di Tor San Lorenzo; in quell’occasione, il 49enne però era riuscito a darsi alla fuga a bordo di una moto di grossa cilindrata. Erano però stati arrestati la compagna e il figlio 21enne con l’accusa di detenzione illegale di armi con rinvenimento di una pistola a tamburo calibro 9×21 con relativo munizionamento, cartucce calibro 20 per fucile ed una canna di fucile. Nel corso della perquisizione erano stati trovati e sequestrati anche indumenti utilizzati nelle rapine di Genzano e Ariccia. Ad incastrare definitivamente i due rapinatori sono stati gli esiti degli accertamenti biologici sul materiale rinvenuto nel corso di un sopralluogo presso il Supermercato di Ariccia. I Carabinieri del RIS di Roma sono riusciti ad esaltare su due reperti ritrovati sulla scena del crimine, i due profili genetici compatibili con i DNA dei due arrestati.
Al momento delle rapine, il papà rapinatore doveva trovarsi presso una casa lavoro di Viterbo per scontare una misura di sicurezza detentiva. Invece, approfittando di una licenza premio di 7 giorni, non vi aveva fatto rientro, di fatto dichiarato evaso, rimanendo irreperibile fino ad agosto 2014. I due soggetti, padre e figlio, sono stati rintracciati ad Aprilia ed associati presso la casa Circondariale di Velletri e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.