POLITICA – E’ di questi giorni la notizia del trasferimento al Demanio del Centro equestre dei Pratoni del Vivaro da parte del Coni Servizi, insieme ad altri beni, in cambio di un edificio sito nella Capitale. “Alla luce di questi cambiamenti ho immediatamente preso contatti con il Presidente del Coni Giovanni Malagò – dichiara il sindaco di Rocca di Papa Pasquale Boccia -, annunciando provocatoriamente il ‘lutto cittadino’, preoccupato del futuro di questa importantissima struttura, che ha ospitato le Olimpiadi del 1960 e i più grandi atleti del mondo, ad oggi ancora chiusa”.
Da tempo è aperto un tavolo di trattative, sollecitato dal Comune di Rocca di Papa di concerto con gli altri Enti del territorio, per discutere sulla possibilità di mettere in piedi una struttura gestionale in grado di sopperire agli errori del passato da parte della Fise, uscita recentemente dal commissariamento con l’elezione del nuovo presidente Orlandi, e di riaprire il centro.
“Sono amareggiato del fatto che il tutto è avvenuto a nostra totale insaputa – continua il sindaco Boccia -. anche se Malagò mi ha rassicurato sul fatto che tutti gli sforzi profusi sino ad oggi rimangono validi. Abbiamo bisogno, però, di capire su quali binari debba continuare il percorso intrapreso, teso a riqualificare il centro dei Pratoni e la sua vocazione equestre, alla luce del fatto che la discussione si sposta ora verso altri interlocutori”. “Chiuso dal 2013 il Centro equestre è stato letteralmente abbandonato e vandalizzato, e tutto questo, paradossalmente, è accaduto mentre il Presidente del Coni Malagò vantava al CIO la presenza dei Pratoni del Vivaro nel quadro della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024.
Il trasferimento al Demanio del centro equestre, la cui chiusura ha penalizzato tutto il mondo dell’equitazione e le comunità che vi hanno da sempre fatto riferimento per attività sportive di vario genere, ma anche per godere delle immense distese verdi incontaminate, lo espone ancora di più alla mercé dei vandali, che hanno già prodotto danni per milioni di euro, oltre alle pesanti ricadute per l’economia locale. Senza contare la possibilità di occupazioni illecite. Nonostante le parole di Malagò – conclude Boccia – siamo al momento disorientati, ma ancora più determinati nel nostro obiettivo di salvare la storia del centro equestre e il suo futuro. Già dalla prossima settimana ho chiesto di essere presente all’incontro che Malagò, come riferitomi, organizzerà con il direttore dell’agenzia del demanio Roberto Raggi e il presidente della Fise Vittorio Orlandi”.