CULTURA – Si è svolta dal 23 al 30 maggio a Velletri una mostra in ricordo ed omaggio a Vincenzo Sciamè, pittore venuto a mancare quasi un anno fa, che tanto ha avuto a cuore la città: aveva insegnato negli Istituti d’arte statali ed aperto i suoi studi, di cui uno a Roma. La Sala Angelucci del Museo Diocesano ha ospitato l’inaugurazione di “ I colori della memoria”, retrospettiva a lui dedicata e presentata dal Rotary Club di Velletri.
Dopo i saluti del sindaco Servadio ed una breve introduzione del Presidente Antonio D’ Isita, che ha esposto ai presenti le diverse attività della serata, hanno preso la parola Mary Sciamè, moglie del pittore ed infine la critica Stefania Severi. Ognuno di loro ha avuto modo di ricordare e raccontare Vincenzo Sciamè nei suoi molteplici aspetti: come amico, marito ed artista.
Le opere esposte hanno voluto riproporre al pubblico quello che è stato il percorso artistico di Vincenzo Sciamè dal 1961 al 2014, dai suoi cicli legati al Gattopardo al “bradisismo”, paesaggi e figure saturi di colore, rossi pieni e blu profondi che ricordano i colori dei tramonti della Sicilia, sua terra d’origine tanto amata e mai dimenticata.
Fondamentale per il pittore è stata la svolta avvenuta con “Finzioni di rossi silenzi”(1985-1986), ciclo presentato a Palazzo Valentini a Roma, nel quale si affaccia nella produzione artistica il rosso, tanto da divenire in seguito il motivo dominante della sua pittura. Presenti opere quali “ Presagi”, “La luna nel caos”, “ Il Gattopardo, Palma di Montechiaro” e altri ancora, opere ricche di elementi simbolici e di poesia, perché anche di questo si parla, di poesia espressa tramite le immagini. Fulcro dell’inaugurazione è stato il video proiettato al termine degli interventi degli ospiti presenti, nel quale l’immagine e la voce di Vittorio hanno nuovamente preso vita a quasi un anno dalla sua scomparsa.
Concetta Maria Suriana