La Prefettura di Roma chiama i Comuni ad accogliere gli immigrati. I numeri Comune per Comune

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CRONACA – “La crisi umanitaria che sta investendo numerosi Paesi africani ed alcune aree del Medio Oriente è alla base della complessa situazione che coinvolge l’Italia sotto il profilo del massiccio afflusso dei richiedenti asilo, in fuga da guerre e persecuzioni” – così una nota della Prefettura di Roma che chiama all’appello tutti i Comuni della Provincia di Roma a farsi carico dell’accoglienza.

“Un dovere di solidarietà  – prosegue – impone a tutte le istituzioni ed alle comunità locali attuare il massimo sforzo per assicurare una dignitosa accoglienza temporanea a tali soggetti, in attesa dell’eventuale riconoscimento della protezione internazionale. Lo stesso principio di solidarietà impone di prendere coscienza del fatto che i Comuni della Sicilia, nonché gli altri porti di sbarco, ed il Lazio, seconda regione per numero di immigrati, sostengono in questo momento un peso decisamente superiore rispetto al resto del Paese”.

Giorgio Greci, della Lista Live, ha esposto come nella nostra regione, per soli sette mesi nei quali si collocheranno ben 3185 immigrati nelle strutture temporanee della provincia di Roma, siano stati stanziati 27 milioni di euro di cui oltre 6 milioni e mezzo nella zona dei Castelli Romani.
Anche nella Regione Lazio, ed in particolar modo nella Provincia di Roma, i Comuni hanno affrontato considerevoli impegni nell’ospitare sia i centri di prima accoglienza che strutture inserite nel circuito SPRAR. Tutto ciò non è però sempre avvenuto in misura proporzionale alle dimensioni ed alle risorse di ciascun territorio.

Lo sforzo posto in essere dalla Prefettura di Roma, da ultimo con la gara bandita nello scorso mese di febbraio e conclusasi è stato quello di perseguire la massima equità nella distribuzione territoriale degli ospiti: è stata predisposta dunque una suddivisione di lotti, proporzionata sia alla consistenza demografica dei distretti socio-sanitari, sia alla presenza di centri di accoglienza già insediati sui territori, oltre ad aver previsto momenti di coinvolgimento degli Enti locali, assegnando punti aggiuntivi alle offerte che prevedessero protocolli di intesa con i medesimi e cercando di delineare un percorso condiviso con i territori.

Proprio le rigorose previsioni del bando tuttavia hanno comportato una esigua quantità di offerte progettuali in grado di soddisfare le prescrizioni previste. A ciò va aggiunto che molti territori manifestano insofferenza nei confronti della possibile apertura di grossi insediamenti, i quali mal si conciliano con l’esigenza di percorsi di integrazione ed autonomia dei rifugiati.

La Prefettura di Roma ha quindi chiesto agli enti locali di individuare nei propri Comuni idonee soluzioni di alloggio e di selezionare soggetti in grado di gestire l’accoglienza di un numero di ospiti pari allo 0,15% della rispettiva popolazione anagrafica. Da ciò sono esclusi i Comuni che già ospitano Centri di prima accoglienza per richiedenti asilo e che continueranno ad ospitarli sulla base delle gare regolarmente espletate. Ad ogni Comune, sulla base di apposita rendicontazione, sarà corrisposta una somma pari a 35 euro al giorno per ospite, salvo il ribasso che sarà proposto nell’ambito delle procedure selettive.

Le strutture in questione dovranno avere delle caratteristiche ben precise, tra cui l’ubicazione in luoghi ben collegati da trasporto pubblico e/o privato, la non adiacenza con altri centri di accoglienza, oltre ai doveri dell’ente gestore del servizio che ha l’obbligo di avvalersi di una struttura ubicata nel territorio della provincia di Roma che rispetti la normativa vigente in materia residenziale, sanitaria, di sicurezza antincendio e antinfortunistica.

Concetta Maria Suriana

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