POLITICA – Arriverà a conclusione nei prossimi giorni, con la firma del protocollo d’intesa, l’iter attraverso il quale i Medici di Medicina Generale di Ariccia si trasferiranno nei locali dell’Ospedale “Luigi Spolverini”. Giovedì 2 luglio ha preso vita l’accordo tra la Asl RmH, il Comune di Ariccia e gli 8 medici di Medicina Generale e dei 2 pediatri di libera scelta presenti sul territorio del centro storico e di Galloro. Accordo che verrà ratificato con la firma di tutte le parti in gioco e che prevede l’utilizzo degli spazi del piano terra (entrata Cup) negli studi recentemente ristrutturati e pronti a recepire la nuova mission del nosocomio di Ariccia che, all’indomani dell’apertura del “Nuovo Ospedale dei Castelli Romani”, sempre più diventerà presidio territoriale di sanità.
“L’Amministrazione di Ariccia – afferma l’Assessore e medico di base Ugo Piccarreta – che mette a disposizione i locali di sua proprietà (ma che considera in generale la struttura ospedaliera come naturale sede di continuità socio-sanitaria), ritiene che questa operazione, che potrebbe aprire un precedente virtuoso anche nei Comuni limitrofi, sposta il baricentro della sanità delle nostre comunità dall’ospedale al territorio (lasciando all’ospedale, quindi, lo spazio per la sua missione: la fase acuta della malattia) mettendo il primo mattone per la razionalizzazione del sistema e affidando ai medici di famiglia il ruolo che a loro compete nella cura e nella prevenzione delle malattie. Questo non è un mero trasferimento di studi medici ma è l’inizio di una rivoluzione in termini, che porrà al centro l’azione della medicina generale che saprà farsi carico delle fragilità e delle cronicità presenti nella nostra comunità”.
L’elemento di novità è rappresentato dalla disponibilità della Asl a sostenere la buona qualità del lavoro dei medici mettendo a disposizione strumenti di supporto importanti quali: un ambulatorio infermieristico, l’utilizzo di apparecchiature di base per la diagnosi come l’ecografo, la radiologia convenzionale e alcuni test ematologici di primo livello oltre alla graduale integrazione dell’offerta specialistica della struttura che già oggi annovera la neuropsichiatria, la diabetologia e la fisiatria. Insomma un primo e consistente passo verso un’offerta sanitaria più orientata verso i bisogni dei cittadini con alla base un più razionale utilizzo delle risorse e degli spazi e una più ampia collaborazione tra figure mediche in uno stessa struttura.Tutto questo sicuramente va anche incontro a quell’auspicabile riduzione dell’utilizzo dei pronto soccorso della zona troppo spesso oberati è intasati da accessi impropri.