SPORT – Per lui il calcio è solo Morena. Andrea Aquilanti in quel campo, che da qualche anno è intitolato ad Amedeo Fabrizi, ci ha passato quasi un’intera vita sportiva. «Abitavo a 150 metri da lì – dice Aquilanti – e tranne una breve parentesi di settore giovanile ci ho giocato per quindici anni, arrivando a indossare la fascia di capitano del Morena con cui ho giocato un anno in Promozione prima di rompermi per due volte il legamento crociato dello stesso ginocchio. A 30 anni ho quindi deciso di smettere col calcio giocato, poi nella stagione 2008-09 mi capitò addirittura di fare il presidente del Morena calcio che stava ripartendo praticamente da zero.
Dal 2010-11, invece, sono entrato nella famiglia dell’Atletico Morena prima come direttore organizzativo e poi, l’anno successivo, come tecnico della prima squadra». Un’avventura esaltante quella di Aquilanti sulla panchina del club capitolino caro ai patron Enzo e Mauro Fabrizi. Doppia vittoria consecutiva tra Terza e Seconda categoria, poi il quarto posto (che a lungo è stato secondo) della scorsa stagione. «Ma già a gennaio avevo concordato coi presidenti di lasciare a fine anno perché sentivo che il ciclo da allenatore fosse finito.
Il senso della mia presenza in panchina con l’Atletico Morena era compiuto solo con una vittoria del campionato che non poteva arrivare». Ma la famiglia Fabrizi e l’Atletico Morena, una volta di più, ha dimostrato tutta la sua stima ad Aquilanti. «Mi hanno proposto di tornarmi ad occupare del settore organizzativo, affiancandomi al direttore generale Sandro Serafini.
Un’idea che mi ha fatto molto piacere e che ho accettato perché per me è il calcio è passione e la passione è derivata in maniera speciale dalle sensazioni che mi dà questo campo. Non potrei cercarle altrove». L’ex allenatore seguirà da vicino le due squadre dell’Atletico Morena ai nastri di partenza nella stagione 2015-16. «Con la Prima categoria del neo mister Fabio Branchini e con la Juniores del confermato Antonio Iannilli, che al 99% giocherà ancora il campionato provinciale – conclude Aquilanti -, l’obiettivo è quello di migliorare i piazzamenti dello scorso torneo, vale a dire il quarto posto dei grandi e il terzo della squadra giovanile».