ATTUALITA’ – Cuscinetti e corone di fiori per i defunti sono ordinari rifiuti solidi urbani che pertanto finiscono nel cassonetto e successivamente in discarica con conseguente costo per il Comune. L’articolo 184 del Decreto legislativo n.152/2006, infatti li classifica come rifiuti solidi urbani e non rifiuti speciali, e pertanto non necessitano della predisposizione dei formulari di identificazione del rifiuto e della tenuta dei registi di carico e scarico.
E’ del tutto infondata, dunque, la denuncia pubblica, con esposto alla Polizia Locale, del presidente dell’associazione Eupolis Riccardo Carletti. Cuscini e corone funerarie, come è noto, vengono acquistati da familiari, amici o conoscenti del defunto presso una o più agenzie funebri e, al termine del rito, solitamente introdotti nell’area cimiteriale e lasciati in prossimità del loculo dove il defunto viene tumulato. Trascorso qualche giorno, il personale cimiteriale si prende cura di tutelare il decoro del luogo accantonando le corone e i cuscini funebri in apposite aree in attesa del ritiro da parte della Cisterna Ambiente che provvede al loro smaltimento con aggravio di costi a carico del Comune.
Qualora un’agenzia funebre incaricata delle esequie dovesse provvedere al ritiro dei materiali temporaneamente ospitati nell’area cimiteriale, quindi, non si ravviserebbe alcuna ipotesi di reato o appropriazione indebita da parte del personale comunale in servizio sul luogo. Circa la recente affissione di avvisi sulle tombe, va specificato che non si tratta di “avvisi per le traslazioni” ma di una delle iniziative avviate nell’ambito della riorganizzazione del servizio e in particolare di censimento delle utenze del cimitero civico. Infatti gli avvisi vengono posti per almeno trenta giorni sulle tombe che potrebbero aver raggiunto il termine di scadenza del contratto al fine di informare sulla necessità del rinnovo. Di conseguenza, in caso di mancato rinnovo, il parente del defunto può scegliere di traslare i resti mortali in altra destinazione oppure rinunciare al loculo che così torna a disposizione dell’Ente.