CULTURA – Il pittore veliterno Cristiano Mancini è approdato con il caos delle sue creature di colore nell’ordinata ed elegante Torino per PARATISSIMA11 ORDINE O CAOS?, ormai decennale fiera internazionale di arte contemporanea aperta fino a domenica 8 novembre 2015.
Nata come manifestazione off di Artissima, PARATISSIMA è diventata in pochi anni uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico a livello nazionale. Questa è l’undicesima edizione, la prima di una nuova decade e questa suggestione rappresenta per gli organizzatori sia un punto di svolta sia un punto di partenza, è il momento, per loro, di porre qualche domanda, di riflettere, di rimettere tutto in discussione e di iniziare un nuovo percorso.
In questa edizione PARATISSIMA è un tentativo di ordinare il caos, mescolando realtà diverse, ponendo ai visitatori questa domanda e cercando di dare una risposta insieme a tutti gli artisti presenti. Sono le stesse parole di Cristiano che ci hanno fatto da guida attraverso il suo diario giornaliero della manifestazione, sempre ironico e dissacrante, da utente e non da artista: PARATISSIMA 11 è tutto e il suo contrario, è un festival “abbondante”, spazi enormi, grandissima affluenza e più di 500 artisti partecipanti, importante esserci.
Anche le opere di Cristiano Mancini, in fondo, sono la sintesi di ordine e caos e a Torino si trovano a loro agio. Rappresentano l’ordine animale, quello umano, l’equilibrio estetico della composizione, ma fatta di tanti piccoli personaggi che vivono in un costante caos, in un urlo di colore che emerge pulito da un pensiero semplice e ordinato alla base del quadro. Le opere esposte consentono ai visitatori un viaggio fra creature di terra e creature più o meno umane costituite da particelle casuali. Non smettono di fluire nei quadri di Cristiano Mancini, sciogliendosi le une nelle altre, scivolando da una storia all’altra, da un colore all’altro, sull’orlo della loro forma. Il caos è composto, urla muto, non abbandona mai il senso sintetico del messaggio chiaro e forte che esprime questa pittura.
Cristiano ha risposto alla domanda di PARATISSIMA come sempre in maniera originale, “abitando” se stesso e il suo territorio. Attraverso le opere in esposizione racconta storie a lui ed a noi, popolate di una moltitudine, apparentemente, festante e gioiosa. Sono piccoli personaggi legati mani e piedi, gli uni agli altri in tanti nodi. Sono i nostri caos interiori, sono i nostri cattivi pensieri che di volta in volta si concretizzano in forme diverse: ora animalesche, ora ancestrali, ora mostruose, ora spettrali. Incubo ed incubatore di noi stessi. Con questi buoni propositi e con un’ottima affluenza di pubblico, PARATISSIMA ha chiuso i battenti per quest’anno e vi da appuntamento al prossimo. A voi l’annosa questione #Ordineocaos???