CRONACA – Si chiamava Carlo D’agostino, di 46 anni, Casertano, agente di polizia penitenziaria in servizio effettivo presso il penitenziario di Velletri (Rm), l’uomo morto nella notte tra il 14 e il 15 novembre, a seguito di un incidente stradale. Il 46enne, morto nei pressi di Firenze, si stava recando nel capoluogo Toscano dalla propria famiglia che da Nettuno si era trasferita da poco, la moglie era stata chiamata come insegnante “precaria” in una scuola di Firenze.
Nè da notizia Carmine Olanda, segretario generale del Si.P.Pe (Sindacato Polizia Penitenziaria) che dichiara: “Carlo lascia una moglie e una figlia, aveva chiesto all’amministrazione penitenziaria di poter avere un’assegnazione temporanea presso il penitenziario di Firenze ma il Ministero ha rigettato l’istanza di distacco. Carlo quindi era costretto spesso dopo il servizio notturno a partire per stare qualche giorno vicino la propria famiglia. Il viaggio di ieri, però, gli è stato fatale”.
Sul punto interviene anche il Segretario Nazionale dell’UGL Polizia Penitenziaria, Alessandro De Pasqualeche afferma: “Moltissimi poliziotti penitenziari purtroppo lavorano lontano dalle proprie famiglie e ci sono anche delle ragazze madri che sono costrette a lasciare i propri figli ancora in tenera età ai nonni. Questa categoria di poliziotti “poco fortunati”, sono costretti a lavorare sodo per accumulare qualche giorno così da condividere momenti significativi con i propri cari; questo è quello che faceva l’agente D’Agostino, accumulava un turno smontante ed un riposo e “correva” dalla sua bambina ancora in tenera età; purtroppo per lui è stato l’ultimo viaggio”.