CRONACA – L’aeroporto “Pastine” di Ciampino torna al centro delle cronache. Alle voci della scorsa settimana, quando si erano fatti sentire Comitato Criaac, parti politiche cittadine e Sindaco Terzulli, si è aggiunta quella di Enac. L’Ente nazionale per l’aviazione civile è intervenuto, con una nota, per comunicare la sua versione dei fatti riguardo agli ultimi sviluppi sullo scalo aeroportuale. Ricordiamo, a tale proposito, che le richieste di Valutazione d’impatto ambientale, dopo anni di attesa, erano state presentate circa un mese fa al Ministero per l’ambiente.
Le critiche rivolte a Enac, tuttavia, vertevano sul fatto che tale presentazione fosse avvenuta tramite una procedura speciale, come se si trattasse di una situazione di criticità nazionale. Questo, secondo il Criaac, avrebbe consentito di agire in maniera semplificata e più veloce riguardo ai cambi di destinazione d’uso dello scalo, concedendo minor tempo ai cittadini per le osservazioni rispetto al normale iter. Su questi punti, ora, la comunicazione dell’Ente ha spiegato le novità. La procedura di Via sarà nuovamente richiesta, ma questa volta secondo le modalità ordinarie, poiché, come ha precisato Enac, il Decreto legislativo 185/2015 ha recentemente abrogato uno specifico articolo della Legge 27/2012, che consentiva proprio di agire secondo vie speciali riguardo agli interventi compresi nei Piani di sviluppo degli aeroporti.
Ciampino rientrava fra quegli scali, ma ora non sarà più possibile per l’Ente muoversi seguendo le procedure d’emergenza, non più sostenute dalla normativa. Dunque, l’Enac si è visto costretto a ritirare la richiesta presentata al Ministero a novembre, e chiederà presto l’attivazione della Via ordinaria. Ulteriori comunicazioni sono giunte poi rispetto alla notizia, diffusa sempre nei giorni scorsi, dell’intenzione di aprire una nuova pista di rullaggio a soli 35 metri dalle abitazioni di Ciampino. «Contrariamente a quanto riportato – ha scritto Enac – il Master Plan dell’Aeroporto, prevede, nell’ambito delle opere di riqualifica delle fasce di rispetto della pista di volo, la demolizione dell’esistente via di rullaggio, sebbene non utilizzata, ubicata tra la pista di volo e l’edificato a ridosso dello scalo». Voci contrastanti e in continua evoluzione, dunque, in cui appare difficile comprendere al meglio quali saranno gli sviluppi reali. Resta il fatto che quello del “Pastine” rappresenta un capitolo sempre più aperto, sul quale occorrerebbero misure e cambiamenti risolutivi.
Lorenzo Mattia Nespoli