CRONACA – Accuse pesanti, quelle mosse dal Movimento 5 Stelle di Ciampino alla Società partecipata Ambi.En.Te., una delle principali aziende dedite alla gestione della raccolta rifiuti ai Castelli Romani e in molti Comuni dell’hinterland romano. Critiche che troverebbero riscontro nella descrizione dettagliata dei fatti, pubblicata dai Consiglieri comunali Bartolucci, Checchi e De Sisti. Al centro del comunicato, i rapporti tra la Società – che ha sede proprio a Ciampino – e la Cooperativa 29 Giugno, fondata e presieduta da Salvatore Buzzi, noto alle cronache per gli scandali legati a Mafia Capitale. Secondo quanto riportato dal Movimento 5 Stelle, le due realtà imprenditoriali si sarebbero unite in una Ati, Associazione temporanea d’impresa, per partecipare alla gara d’appalto sulla raccolta rifiuti nel Comune di Guidonia Montecelio.
«La Ati – si legge nella nota dei Consiglieri di Ciampino -, che Ambi.En.Te. Spa costituisce verosimilmente a giugno 2014 (ipotesi in attesa di risposta di accesso agli atti), nasce poco prima delle cronache su “Mafia Capitale” (dicembre 2014), che vedono la Cooperativa 29 Giugno protagonista nelle vicende illecite ora ben note. Tali notizie – hanno proseguito i portavoce del M5S – non hanno però minimamente messo in guardia il Cda di Ambi.En.Te.,che ha invece lasciato correre verso la costituzione in gara, avvenuta a marzo 2015, anziché pensare saggiamente di ritirarsi per motivi d’immagine, buonsenso e rispetto dei cittadini ciampinesi». Dunque, secondo i pentastellati, la gravità della vicenda risiederebbe anche nel fatto che la gara è stata portata avanti senza lo scioglimento della Ati, ormai macchiata dalla presenza della 29 Giugno, definita dagli inquirenti – come hanno riportato dal Movimento – una «associazione per delinquere di tipo mafioso-politico-imprenditoriale».
«Ambi.En.Te. Spa perde la gara – si legge ancora nel comunicato del Movimento 5 Stelle -, arrivando seconda, e decide di ricorrere nel maggio 2015 al Tar del Lazio, che respinge la richiesta, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio». Per l’annullamento dell’unione temporanea tra le due realtà, infatti, si è dovuto attendere proprio il pronunciamento del Tribunale regionale, che ha rifiutato l’accettazione in gara dell’Ati, proprio a causa della presenza di Buzzi, protagonista, insieme all’ex terrorista nero Carminati, dell’operazione “Mondo di Mezzo”. Sul piede di guerra, ora, i pentastellati di Ciampino, che hanno richiesto l’accesso agli atti per comprendere meglio tutto lo svolgimento dei fatti.
Oltre a ciò, è stata già posta un’interrogazione al Sindaco Terzulli, membro del Cda di Ambi.En.Te., «per conoscere da lui come sono andate le cose in una vicenda che lede gravemente l’immagine della città». In attesa dei riscontri del Primo cittadino ciampinese, i Consiglieri del M5S si sono detti pronti, nel caso l’interrogazione dovesse avere esito negativo, a richiedere ufficialmente le dimissioni di Terzulli, «per evidente grave incompetenza e mancanza di controllo nella gestione delle aziende di proprietà di tutti i cittadini ciampinesi».
Lorenzo Mattia Nespoli