POLITICA – È datato 29 dicembre il documento che sarebbe stato sottoscritto dal Partito democratico di Marino, insieme a rappresentanti del centrodestra cittadino, nonché ex assessori della giunta Silvagni, caduta dopo l’arresto del Sindaco per corruzione e concussione. Una “dichiarazione d’intenti” chiara, che fa materializzare all’orizzonte un progetto di coalizione allargata, dopo mesi di semi-immobilismo da parte di entrambi i maggiori schieramenti di destra e sinistra.
Voci e indiscrezioni sul patto, infatti, si sono concretizzate nei giorni scorsi, insieme a malumori e rimostranze di Unione di centrosinistra e Italia dei Valori, per nulla intenzionate a sottoscrivere l’accordo. Fra i nomi di centrodestra più criticati e firmatari dell’intesa governativa insieme ai Dem, quelli degli ex assessori Esposito e Bartoloni, componenti fondamentali dell’ultima esperienza amministrativa.
«Partiti e liste civiche – si legge nel documento firmato da Pd e centrodestra – che sottoscrivono un’intesa per un’ampia coalizione, sono consapevoli che il compito di governare Marino presenta un elevato grado di difficoltà che, per essere superato, richiede chiarezza di programmi, personale autorevole e capace e la consapevolezza che occorre ristabilire la certezza del diritto e il rispetto della legalità. Su queste linee direttrici, le singole forze politiche sottoscrivono l’accordo per definire, entro il mese di gennaio, un testo condiviso».
Ed è proprio sui rischi che un simile accordo porrebbe alla tutela della legalità – viste le recenti vicende politiche marinesi relative alla giunta Silvagni – che sono insorti Ucs e Idv. «Il Partito democratico cerca accordi con chi ha amministrato per anni con Palozzi e Silvagni – ha fatto sapere Marco Comandini, rappresentante Idv e candidato Sindaco -. Riteniamo che collaborare con chi ha detto e fatto cose opposte a quelle che ha sempre rivendicato il centrosinistra non sia né coerente, né politicamente corretto, ma solo una ricerca della vittoria a tutti i costi».
Forti contrarietà alla grande coalizione sono giunte anche dall’Ucs, che il Pd ha tentato di coinvolgere nella firma dell’intesa. Dopo vari incontri, il giudizio prevalente le forze di centrosinistra (Sinistra ecologia e libertà, Partito Socialista, Lista Liberazione in corso e Nuovo riformismo avanti) è stato quasi totalmente negativo. I rappresentanti di Ucs hanno sottolineato l’impossibilità di scendere a compromessi di governo con chi ha portato avanti le ultime esperienze amministrative a Marino, ritenute fallimentari e dannose sotto diversi punti di vista. Assenza totale di discontinuità con il passato, scarsa chiarezza d’intenti e rivendicazione del ruolo di centrosinistra come obiettivo fondante dell’Unione sono state infattile principali critiche mosse al documento.
Lorenzo Mattia Nespoli