L’ex Co.Pro.Vi di Viale Oberdan |
POLITICA – Sulla zona ex Co.Pro.Vi. di viale Oberdan sta per abbattersi la solita colata di cemento che fa ormai da paesaggio in tutte le città italiane. Aspettiamo che il Consiglio comunale di Velletri si pronunci definitivamente in merito alle sorti del luogo ma vorremmo comunque fare alcune ingenue domande: Come è finita la storia del tombamento del tratto ferroviario che da viale Oberdan porta sulla Circonvallazione Levante? Sono necessarie altre costruzioni, condomini, centri commerciali, ecc o (ma quanto siamo ingenui!) non sarebbe il caso di creare un parco pubblico in una zona a così alta densità abitativa? Domande che ci poniamo perchè non pensiamo che sia necessario un altro palazzo condominiale visto quanti ne sono sorti nella zona, che la costruzione di un centro commerciale oltre che disastroso dal punto di vista della viabilità andrebbe ad asfissiare i negozi del centro storico e addio al centro commerciale naturale.
Infine perchè continuiamo a credere che un polmone verde in quella zona sarebbe necessario per le migliaia di abitanti non fosse altro perchè un parco potrebbe essere il vero segno di una riqualificazione moderna e necessaria, lontana dalle continue necessità di cassa dei palazzinari alle quali i Comuni troppo spesso danno supporto. Nel nostro piccolo lanciamo queste idee, nel frattempo, sapendo che la politica è l’unica in grado di dare risposte certe e concrete, pubblichiamo il comunicato stampa del Sel di Velletri-Lariano in merito proprio alla zona Ex Co.Pro.VI.
COMUNICATO STAMPA
L’ambientalismo locale, come sempre, non manca di essere pungente nelle sue argomentazioni che consentono di animare il confronto politico locale, certamente più di quanto faccia il centro-destra che, in piena confusione tra “burlesque” e preoccupazione per il suo futuro politico si è dimenticato di tante cose e tra queste quella di svolgere una funzione di opposizione che pure nell’asprezza del confronto dovrebbe stare nel merito e migliorare ciò che è migliorabile.
A Velletri in Consiglio Comunale e più in generale nel dibattito pubblico non è così da molto tempo, come anche il confronto sull’accordo di programma dell’ex Area COPROVI ha dimostrato. Populismo e demagogia ben assemblati con una buona dose di arroganza senza memoria sono gli unici argomenti di un’opposizione senza bussola che di tanto in tanto incontrano anche il favore di chi, in qualche misura, a volte giustamente altre meno, esprime disagio per la politica e non rinuncia alla critica pregiudiziale fino a ribaltare la realtà, affermando e questo è veramente troppo, che si stava meglio quando si stava peggio, secondo la migliore tradizione di un galoppante qualunquismo. E allora, proprio per stare nel merito, partendo da elementi oggettivi alcuni chiarimenti sulla questione area ex-COPROVI sono necessari, almeno per noi.
Al momento della formulazione PRG, oggi vigente, l’attuale opposizione, allora al governo della Città, scelse di non accogliere una proposta dell’opposizione di destinare l’area ex-COPROVI a servizi dedicati all’agricoltura mantenendone quindi la sua funzione storica. Fu così che, l’intera area, compreso il tracciato ferroviario rientrò in un comprensorio con indice di edificabilità pari a 3 mc/mq di cui il 90% per uno sviluppo di commerciale pari a 13.500 mq. Questa previsione del PRG è un dato non modificabile ed era esigibile sul piano urbanistico da parte della proprietà con una semplice richiesta di concessione edilizia.
· Successivamente il Piano Casa della Giunta Polverini elaborato dall’Assessore Ciocchetti forte sponsor del UdC locale ha dato la possibilità, nel caso di operazioni di demolizione e ricostruzione della cubatura edificata (vedi vecchie strutture della cantina), di incrementi fino al 75% consentendo nel caso specifico di arrivare, sommando quanto già previsto dal PRG, a complessivi 76.000 mc.
· Infine, sempre grazie alla Giunta Polverini, la Regione Lazio, come per altri casi, ha cancellato il previsto finanziamento nell’ambito del Piano Regionale Trasporti per il cosiddetto “Tombamento” del tratto ferroviario dalla stazione rendendo di fatto impossibile la realizzazione di un opera pubblica da tempo attesa e necessaria per diverse ragioni non ultima la evidente esigenza di un collegamento adeguato (stradale e pedonale) tra la stazione FF.SS. e il polo scolastico di Viale Oberdan e in altra direzione in località Rioli.
Questo è il contesto entro il quale deve essere evidentemente valutato e giudicato l’Accordo di Programma approvato oggi dal centro-sinistra in Consiglio Comunale e aggiungiamo certamente anche criticato, ma con dati di fatto e non solo impressioni. Per cui l’Accordo, pur prevedendo un incremento di cubatura, ma solo rispetto al PRG e non al Piano Casa, di fatto consegue degli obiettivi non trascurabili che sono sostanzialmente
· la riduzione complessiva del potenziale edificatorio da 76.000 a 55.000 m3
· la rimodulazione del rapporto tra commerciale e residenziale con una significativa riduzione del commerciale da 90% a 52%.
· la realizzazione di un opera pubblica importante altrimenti non realizzabile.
Su tutto questo ovviamente l’opposizione ha fatto CONFUSIONE per ribaltare le sue responsabilità, locali e regionali, di ieri e di oggi, senza entrare nel merito ed evitando sapientemente di metter l’accento invece sulle questioni importanti che pure ci sono rispetto al futuro della attuazione dell’accordo la cui procedura è solo all’inizio.
Tutte rose e fiori? Ovviamente no! Avremmo fatto volentieri a meno di ulteriore cementificazione, ma è un dato di fatto che è ai “Palazzinari” seduti all’opposizione in Consiglio Comunale a cui vanno rivolte determinate accuse, quando per consolidare il consenso elettorale hanno consapevolmente pianificato l’attuale PRG più sulla base delle sezioni elettorali che non sulla tutela del territorio accendendo di fatto diritti edificatori in modo indiscriminato che oggi è praticamente impossibile cancellare se non governare nel migliore dei modi per ridurne l’impatto.
Ogni critica, anche condivisibile in questa direzione, non può quindi prescindere da questa premessa indispensabile, anche per colpire con più efficacia i medesimi pruriti che certamente non mancano nel campo del centro-sinistra rispetto ad un ottuso concetto di “sviluppo”. Allo stato attuale la pianificazione urbanistica prevista dal PRG ha certamente un’impronta espansiva che in base all’attuale impianto normativo non è possibile modificare a meno che:
· il singoli proprietari non rinuncino esplicitamente alle previsioni del PRG, circostanza in alcuni casi verificatasi sotto la spinta del nuovo regime di tassazione delle aree edificabili, per chiedere attraverso un procedimento relativamente facile il declassamento;
· il soggetto pubblico impone per pubblica utilità una modifica della previsione urbanistica monetizzandone l’importo in termini economici.
In tutti gli altri casi quello che rimane in alternativa al soggetto pubblico è una opzione di vigilanza rispetto al pieno rispetto delle normative e una azione di condizionamento del soggetto privato finalizzato al conseguimento di obiettivi di interesse pubblico integrati come avvenuto nel caso dell’Area ex-COPROVI. Il percorso definito nell’ambito dell’accordo di programma è solo all’inizio e da qui al suo completamento sarà necessario seguire che i contenuti dello stesso siano puntualmente verificati. Purtroppo ci dispiace constatare che l’ambientalismo fatto solo di pregiudizi e pochi numeri troppo spesso va a braccetto con la peggiore politica locale alla quale non manca di fare puntualmente lo sconto rispetto a precise responsabilità rischiando di divenirne l’altro lato della stessa medaglia. Queste, molto semplicemente, le ragioni del voto favorevole espresso in Consiglio Comunale.
Sinistra Ecologia Libertà e Rifondazione Comunista
Velletri-Lariano