POLITICA – Dopo mesi di silenzi, trattative e discussioni, qualcosa si muove anche a destra, nello scenario politico marinese. Alla luce degli scandali che hanno portato all’arresto per corruzione e concussione dell’ex Primo cittadino Silvagni, le forze che per oltre un decennio hanno governato la città sono state al centro di critiche e decisioni difficili da prendere, in vista dell’imminente tornata elettorale amministrativa.
Pezzi di centrodestra, infatti, hanno scelto la via delle coalizioni allargate, firmando accordi con rappresentanti del Partito democratico locale. Altri ancora, invece – è il caso di De Luca e dell’ex Assessore all’urbanistica Bartoloni -, sono stati protagonisti di veri e propri “dietrofront” politici, arrivando a coalizzarsi con alcune delle rappresentanze che facevano parte dell’ex Unione di centrosinistra, nonché con il Partito comunista d’Italia.
Idee nuove per Marino, Movimento 2.0, Convivenza tricolore Marino, Costruiamo il decentramento, Giovani per Marino e Marino sociale hanno ora presentato un nuovo soggetto di rappresentanza, chiamato Officina delle idee. «Un contenitore che possa raccogliere il contributo di cittadini, comitati, movimenti civici, che vogliano impegnarsi per la nostra città – si legge nel manifesto politico -. Insieme alle liste e ai movimenti che vorranno unirsi a noi, scevri da condizionamenti ideologici, siamo pronti a costruire insieme un nuovo modello di governo per le future elezioni amministrative. Auspichiamo per il bene di Marino – hanno scritto ancora da Officina delle idee – di non cadere nella deriva dell’antipolitica e del giustizialismo. Crediamo fortemente che tutte le forze moderate, politiche e civiche che siano, debbano dar vita a un’area vasta che metta al centro la persona, la famiglia e il lavoro».
Propositi che, sul manifesto della nuova realtà politica, campeggiano insieme a risultati e positività del «buon governo» delle destre locali. Resta da vedere, ora, se un progetto del genere possa riuscire a convincere gli elettori di area moderata, proprio in virtù delle recenti vicende politiche e giudiziarie che hanno visto al centro delle cronache rappresentanti di centrodestra. La scelta di porsi come una forza al di là «dell’appartenenza politica e partitica», infatti, potrebbe essere difficile da digerire, considerata anche la scarsa autocritica sui macroscopici errori che hanno portato al commissariamento di Palazzo Colonna.
Lorenzo Mattia Nespoli