CRONACA – I Carabinieri della Stazione di Rocca di Papa e il personale del Comando Provinciale di Roma del Corpo forestale dello Stato hanno concluso un’importante operazione che ha consentito di arrestare, in flagranza, 4 persone – 3 cittadini romeni e uno albanese con precedenti specifici – mentre stavano “tagliando” pezzi di autovetture nel bosco di Rocca di Papa.
L’indagine è partita dagli accertamenti che, da alcuni giorni, il personale del Corpo Forestale stava effettuando a seguito del ritrovamento all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, di parti di autovetture abbandonate.
Nel corso delle indagini, la Forestale che nel frattempo aveva coinvolto anche i Carabinieri, ha notato transitare su una strada poderale in area boschiva, una Mercedes SLK, vista poi entrare in un’area poco distante, recintata e delimitata da alte mura perimetrali e videosorvegliata.
I Carabinieri hanno subito accertato che l’auto era stata rubata a Roma la sera precedente e hanno organizzato l’irruzione all’interno dell’area chiusa scoprendo l’esistenza, tra la vegetazione, di un capannone in cui quattro cittadini stranieri erano in quel momento intenti a “tagliare” in più parti, la Mercedes SLK rubata. I quattro, due dei quali hanno tentato la fuga, sono stati immediatamente bloccati ed arrestati.
Nel capannone sono stati rinvenuti, oltre a tavoli da lavoro con frullini, flessibili e seghe elettriche, varie parti di Smart, Land Rover Discovery, Bmw, Fiat, Volkswagen, accatastate con ordine, tra cui: scocche, sedili in pelle, cerchi in lega con relativi pneumatici, motori, cambi, tutti appositamente privati delle parti recanti numeri di serie, di telaio e codici di riconoscimento;
I ritagli di alcune parti di carrozzeria che riportavano i numeri di telaio hanno consentito di ricondurli ad auto rubate a Roma e Pomezia.
L’area e i relativi materiali rinvenuti sono stati sequestrati e affidati in custodia a un deposito giudiziario..
Continuano le indagini dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato per accertare, tra l’altro, la provenienza illecita di altre “carcasse” di autovetture rinvenute nella stessa area, sottoposta a vincolo paesaggistico, disseminate tra la vegetazione, nonché per ricostruire le responsabilità anche in merito ad altre violazioni in materia ambientale accertate nel corso dell’operazione quali l’abbandono e la combustione illecita di rifiuti speciali e pericolosi.
Gli arrestati, che hanno precedenti anche specifici, sono stati portati nel Carcere di Velletri in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.