SPORT – La sosta pasquale all’orizzonte. E forse questo è il momento ideale per fare un bilancio complessivo sull’annata del Città di Ciampino, dalla prima squadra ancora capolista nel girone B di Eccellenza (con quattro punti di vantaggio sull’Anzio) fino ad arrivare al brillante settore giovanile. A tracciarlo è il presidente Antonio Paolo Cececotto che, a proposito dell’Eccellenza (ieri vittoriosa con un bel 3-0 a Roccasecca firmato da Panella, Macciocca e dal rigore del solito Tornatore), sottolinea come «il calendario da qui alla fine non è così semplice, ma conto sull’affiatamento di un gruppo in cui c’è grandissima sintonia e compattezza. Non eravamo partiti per fare questo tipo di campionato anche perché questa squadra costa meno di quella che ha vinto la Promozione, ma ora ci crediamo e tutto l’ambiente è diventato più esigente.
La nostra forza? Sicuramente gli “under” che hanno dato un contributo prezioso, da Cassetti che per atteggiamento ormai non è nemmeno più da considerare un giovane, a Tamburlani che può fare le due fasce, a Moisa che è cresciuto tantissimo grazie al lavoro dello staff tecnico. Ma come non ringraziare gente come Carnevali, che ormai fa parte della nostra famiglia, Tornatore, che ha avuto un’invitante offerta a dicembre dalla Sambenedettese scegliendo di rimanere a Ciampino, Pedrocchi, giocatore da Lega Pro che ha accettato un’offerta di rimborso al ribasso pur di restare, e gente come Panella, Macciocca e Citro che hanno letteralmente sposato il progetto e che dimostrano quotidianamente di essere professionisti coi fiocchi». Il leggero calo di inizio anno, coi sette pareggi consecutivi, non l’ha mai allarmato.
«E’ in quei frangenti che una società deve dimostrare la propria forza. Il nostro è un organico piuttosto “corto” e quindi quando manca qualche big possiamo andare un po’ in affanno, non a caso ci siamo tutelati a dicembre con gli innesti di Casciotti e Sansotta. Ma i ragazzi hanno sempre tenuto botta e soprattutto non hanno mai perso: questo a livello mentale è stato importantissimo». L’Anzio sembra l’unica squadra in grado di insidiare i ciampinesi. «Lì ci sono giocatori importanti come Guida, Barile, Piccheri e Rizzari oltre ad under di livello come i nostri. E poi c’è un presidente che fa calcio da anni e un club che viene dall’esperienza della D, non c’è da sorprendersi che siano secondi». Il rammarico stagionale è abbastanza evidente. «La semifinale di Coppa col Cassino, soprattutto all’andata quando avremmo meritato un risultato diverso, anche se ritengo quella frusinate la squadra più forte del girone e con Castellucci sta dimostrando tutto il suo valore, avanzando anche nella fase nazionale di Coppa. Quella infrasettimanale è una competizione a cui tengo tanto e che mi piacerebbe vincere, ma che è sempre stata un po’ stegata sin dai tempi della Prima categoria per passare allo scorso anno in Promozione con un’incredibile semifinale col Palocco e poi quella di quest’anno». Il discorso sulle giovanili si apre con un tema legato ai destini della prima squadra.
«Se andremo in D, la Juniores diventerebbe automaticamente nazionale, ma noi siamo in corsa per l’Elite che perderemmo in caso di ritorno della prima squadra in Eccellenza. Penso non sia giusto anche perché vedo il campionato nazionale meno competitivo dell’Elite. La nostra prima squadra giovanile ha già prodotto ragazzi come Asci e D’Avino che sono nell’organico della prima squadra e altri come Cececotto, Terzulli e Spinelli che fanno la spola tra la Juniores e i grandi. In generale siamo orgogliosi del nostro settore agonistico e della Scuola calcio rispettivamente affidati alla direzione tecnica di Roberto Vichi e Claudio Peroni, pensando anche che qualcuno all’inizio della nostra avventura sosteneva che avremmo chiuso nel giro di due anni… Abbiamo dovuto ridurre a 330 bambini gli iscritti del nostro club per far lavorare meglio tutti, poi c’è un’agonistica che conta due Elite, che potrebbero essere tre se gli Allievi verranno promossi, e le altre categorie nei Regionali.
E poi ci sono quattro Coppe Discipline vinte che danno l’idea dei valori che cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi». Chiusura sulle prospettive future del Città di Ciampino. «Provare a crescere ancora con Scuola calcio e settore giovanile agonistico, perché con la prima squadra stiamo davvero facendo cose impensabili e la serie D sarebbe davvero il massimo per noi. Vorremmo ampliare la struttura se le istituzioni ce lo permetteranno e far diventare il Superga una cittadella dello sport: non a caso è nata da poco una sezione podismo e sarebbe bello ospitare anche volley e basket in futuro».