Ciampino, nuovo aumento della Tari: le critiche di Sel e Psi

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POLITICA – Un Consiglio comunale, quello dello scorso 29 aprile che, a Ciampino, è stato caratterizzato dalla notizia dell’aumento della Tari, la Tassa cittadina sui rifiuti. Un provvedimento che si attesterebbe introno al 10%, e che si aggiunge ad altri aumenti applicati negli anni scorsi. In tutto, si parla del 20% in due anni e, come prevedibile, il nuovo Piano tariffario sui rifiuti ha generato critiche e perplessità.

In merito, infatti, è intervenuto il Capogruppo di Sel-Tutta un’altra storia, Guglielmo Abbondati, che ha espresso voto contrario al provvedimento comunale. Oltre a segnalare gli aumenti della Tassa, Abbondati si è focalizzato sulla questione della differenziazione dei rifiuti. «Cala la percentuale della raccolta differenziata – ha detto in questo senso – e il fenomeno dell’abbandono illegale dei rifiuti è in forte aumento. Le tariffe di conferimento agli impianti di trattamento sono schizzate oltre i 140 euro a tonnellata, mentre non vi è traccia del passaggio alla tariffa puntuale, chiesta due anni fa dal Consiglio comunale».

L’aumento dei costi, secondo il rappresentante di Sel, è da attribuirsi anche all’affidamento del servizio alla partecipata Ambiente Spa; le alte tariffe di conferimento agli impianti, invece, secondo Abbondati, saranno oggetto di un esposto alla magistratura contabile. Alle critiche, poi, si sono aggiunti gli auspici di un sistema più “equo” nella gestione dei rifiuti a Ciampino. «La tariffa puntuale – ha spiegato ancora il Capogruppo di Sel – consentirebbe di premiare economicamente chi riduce la produzione di rifiuto indifferenziato, e penalizzare viceversa chi più inquina».

Perplessità e critiche nei confronti dell’Amministrazione ciampinese sono giunte poi anche dal Partito socialista italiano. La Segreteria cittadina ha infatti diffuso un comunicato in cui sono state espressi forti dubbi sull’annuncio dell’aumento della Tari. «Come può – si sono chiesti i Socialisti – tutto il materiale differenziato aver fruttato “soltanto” 330mila euro? Come possono 4 milioni di chili di organico differenziato aver prodotto costi per 1 milione e 350mila euro, e non ricavi? Inaudito, soprattutto se si pensa che in altri Comuni italiani ed europei la raccolta differenziata produce ricavi che coprono quasi per intero il bilancio cittadino».

«Ci chiediamo – hanno scritto ancora dal Psi Ciampino – cosa non ha funzionato nella gestione della municipalizzata Ambiente. Allo sforzo collettivo, infatti, non è seguita la riduzione delle tariffe individuali e commerciali. Il Psi – conclude la nota – crede che l’Amministrazione comunale di Ciampino avrebbe dovuto congelare le tariffe e individuare strategie nuove di gestione».

Lorenzo Mattia Nespoli 

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