SPORT – Il giorno sta per arrivare. La stagione del Real Colosseum sta per vivere il suo momento topico: sabato a Monterotondo (calcio di inizio alle ore 16) i capitolini del presidente Sergio Maoloni contenderanno alla Lepanto Marino la Coppa Italia di Promozione.
Una partita che può valere un’intera stagione: la vittoria garantirebbe il salto di categoria, obiettivo mai nascosto dal club durante il pre-campionato. «Arriviamo a questa finale carichi e concentrati – dice il direttore sportivo del Real Colosseum Raffaele Giannetti – Siamo consapevoli dell’importanza della posta in palio anche se, già arrivare in finale, è stato un risultato di grande prestigio.
Di fronte avremo una squadra molto forte che abbiamo già visto nel corso della stagione e che conta su giocatori importanti come, per esempio, Aquino e Spaziani. E poi alla guida c’è un grande allenatore come Diego Leone che non ha bisogno di presentazioni». Difficile fare percentuali in una partita così incerta. «Loro partono con il 60% di possibilità di farcela – dice con un sorriso Giannetti – Al di là di queste chiacchiere, una partita secca è sempre difficile da inquadrare nei pronostici». Più semplice, per il direttore sportivo, rispondere sull’ipotetico quadro tattico. «Noi ce la giocheremo a viso aperto, non siamo molto capaci di fare altro. Magari nei primi minuti ci sarà una fase di studio tra le due squadre, ma credo che poi prevarrà lo spettacolo e sono convinto che i tanti presenti potranno assistere a una bella partita».
Mister David Centioni dovrà rinunciare allo squalificato Parini, ma potrebbe riavere a disposizione Daniele Scotto Di Clemente. «Domenica scorsa è riuscito a giocare l’ultima di campionato a Carpineto e i riscontri sono stati positivi. Credo che Daniele possa essere tra i convocabili». Giannetti conclude con una riflessione.
«In questi giorni ho ripensato a due estati fa, quando ho avuto l’onore di essere incaricato dal presidente Maoloni di costruire una squadra che fosse protagonista in Prima categoria. Quando arrivai non c’era nulla, né un organico (il Real Colosseum nacque proprio quell’estate, ndr), né un campo dove giocare: a distanza di nemmeno due anni ci giochiamo il possibile salto in Eccellenza e questo mi rende particolarmente orgoglioso».